Dopo una prima ipotesi di ritorno sui banchi di scuola il 14, il nuovo DPCM del 4 dicembre ha stabilito il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori il 7 gennaio. Ma nella prima fase non varrà proprio per tutti. Già, perché il nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte al fine di provare a contenere la diffusione del Coronavirus contiene ulteriori specifiche. Ecco cosa prevede in merito alla scuola.
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Scuola a gennaio, cosa prevede il DPCM del 4 dicembre
Sì, è vero che il 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori, ma la percentuale degli studenti che tornerà fisicamente sui banchi, almeno in questa prima fase, sarà pari al 75% degli stessi. Il testo del nuovo Dpcm, che ha efficacia dal 4 dicembre al 15 gennaio 2021, prevede che le scuole superiori continuino con la Dad fino al 7 gennaio. Scartata, dunque, l’ipotesi di un ritorno a scuola il 14 dicembre, fortemente contrastata dalle regioni.
L’Art.1, lettera s del provvedimento recita che:
“Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75% della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza“.
Come sempre, per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali saranno consentiti attività in presenza ed uso dei laboratori.
In quanto alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria I grado, l’attività didattica continuerà in presenza fatta eccezione per le regioni che hanno disposto diversamente. E ad eccezione anche degli studenti appartenenti alla zona rossa. In queste regioni, infatti, continuano le lezioni in presenza per gli studenti fino alla prima media. Dalla seconda in poi è prevista la didattica a distanza.
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