Paolo Borsellino: chi era e come morì
Il 23 maggio ricorre un triste anniversario, quello della morte del giudice Giovanni Falcone rimasto ucciso nella strage di Capaci. Era molto amico e collega di un altro giudice, Paolo Borsellino, ed è di lui che vogliamo parlarvi oggi. Insieme hanno tentato di combattere la mafia, passando notti e giorni a studiare il modo per fare giustizia e cercare di mandare in galera i boss della mafia più ricercati e temuti e hanno tenuto il primo maxi processo istruito da Falcone. Torniamo al giudice Borsellino, conosciamo la sua biografia.
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Giudice Borsellino: la biografia
Nasce nel 1940 nel quartiere Kalsa, dove, fin da piccolo tra una partita di calcetto e l’altra conosce Giovanni Falcone più grande di lui di otto mesi con cui, crescendo, affrontano e cercano di combattere la mafia. Si laurea in giurisprudenza all’Università degli studi di Palermo con il voto di 110 e lode con la tesi:”Il fine dell’azione delittuosa“. Dopo la morte del padre farmacista, prende in mano le redini della farmacia di famiglia fino alla laurea della sorella Rita. Nel 1968 sposa Agnese Piraino Leto, figlia del magistrato Angelo Piraino Leto, dalla quale ha tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Dopo aver vinto il concorso per entrare nella magistratura italiana, nel 1975 viene trasferito presso l’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo dove entra in stretto contatto con Rocco Chinnici, all’epoca capo dell’ufficio istruzione, e il capitano Basile. Quando questi viene assassinato, alla famiglia Borsellino viene assegnata una scorta. Chinnici istituisce un pool antimafia al quale partecipa Borsellino in collaborazione con Giovanni Falcone, nel 1986 chiede e ottiene di essere nominato Procuratore della Repubblica di Marsala, nel 1992 chiede il trasferimento alla procura di Palermo e nel 1992 vi torna come procuratore aggiunto. Nello stesso anno viene proposto da Gianfranco Fini come presidente della Repubblica Italiana ma viene superato da Oscar Luigi Scalfaro.
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Paolo Borsellino: quando e come morì
Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato con la moglie e i figli, si reca insieme alla sua scorta in via d’Amelio dove viveva la madre. Alle 16.58 una Fiat 126 riempita di tritolo, parcheggiata in quella via, viene fatta saltare in aria prendendo in pieno l’auto con all’interno il giudice e la sua scorta. L’unico sopravvissuto è Antonino Vullo che, al momento dello scoppio, stava parcheggiando un’altra auto della scorta distante dal luogo dello scoppio.
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Lucia, Manfredi e Fiammetta: i figli del giudice Borsellino
Paolo Borsellino sposa Agnese Piraino Leto e hanno tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Agnese ha sempre sostenuto il marito e, insieme ai figli, ha sempre lottato insieme a lui. Durante i funerali del marito assassinato, Agnese non ha voluto il rito di stato in quanto ritiene colpevole lo Stato di non aver protetto il marito. La donna è morta qualche anno fa e i figli, oggi quarantenni, hanno le loro vite: Lucia ricopre l’incarico di assessore regionale alla Sanità, Manfredi, attuale dirigente del commissariato di polizia di Cefalù, e infine Fiammetta di cui si conosce poco.
- Tesine