In Morte del Fratello Giovanni: testo, parafrasi e analisi - StudentVille

Parafrasi In morte del fratello Giovanni

In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo: analisi del poema accompagnato da parafrasi e approfondimento sulle figure retoriche analizzate.

PARAFRASI IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI

Ti serve la parafrasi e il commento della poesia In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo? Con il nostro aiuto puoi fare i compiti comodamente seduto sulla tua scrivania, perché abbiamo pensato a tutto noi. Troverai tutto quello di cui puoi avere bisogno per svolgere l’analisi del testo letterario: il commento, le figure retoriche, la spiegazione del significato e la parafrasi.
Prima di tutto, però, ti diamo qualche informazione essenziale per contestualizzare la poesia: il sonetto fu scritto in ricordo del fratello minore Giovanni Dionigi che nel 1801 si uccise per debiti di gioco. È una poesia con un tema funebre di grande ricchezza poetica. Ecco una scheda riassuntiva e di seguito la parafrasi con il testo poetico.

  • Autore: Ugo Foscolo
  • Titolo dell’Opera: Sonetti
  • Prima edizione dell’opera: 1803
  • Genere: Poesia lirica
  • Forma metrica: Sonetto di endecasillabi, con schema di rime ABAB ABAB CDC DCD

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IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI DI UGO FOSCOLO: TESTO

Per facilitare la comprensione della parafrasi di A Zacinto, ecco il testo  della poesia con i versi numerati:
1. Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
2. di gente in gente, me vedrai seduto
3. su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
4. il fior de’ tuoi gentili anni caduto:
5. La Madre or sol suo dì tardo traendo
6. parla di me col tuo cenere muto,
7. ma io deluse a voi le palme tendo
8. e se da lunge i miei tetti saluto,
9. Sento gli avversi numi, e le secrete
10. cure che al viver tuo furon tempesta,
11. e prego anch’io nel tuo porto quïete:
12. Questo di tanta speme oggi mi resta!
13. Straniere genti, le ossa mie rendete
14. allora al petto della madre mesta.

PARAFRASI IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI

Ecco la parafrasi  della poesia verso per verso con la spiegazione del significato:

1-2: Un giorno, se non continuerò per sempre a fuggire (esiliato) da un popolo all’altro
2-4: mi vedrai sedere sulla lapide che copre la tua tomba, fratello mio, piangendo la tua vita gentile (perché giovane) troncata nel fiore degli anni
5-6: ora solo nostra madre, trascinando la sua tarda età, parla di me con le tue ceneri, che non possono risponderle
7: ma io non posso raggiungervi, posso solo tendere desolato le mani
8: e se dai lunghi lontani dell’esilio ripenso alla mia patria
9-10: sento che gli dei mi sono contrari e provo anch’io le pene interiori che hanno tormentato la tua vita
11: e prego di poter raggiungere anch’io il riposo nel tuo stesso porto (cioè nella morte)
12: solo questo, il desiderio di morire, mi resta delle tante speranze che avevo!
13-14: o genti straniere (gli inglesi) al momento della mia morte, restituite i miei resti all’infelice madre, perché li stringa al petto.

FIGURE RETORICHE IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI

 Ecco quali sono le principali figure retoriche utilizzate da Foscolo nel componimento.

  • Allitterazioni:  dominio delle consonanti “t”, “r” (“tardo traendo”, v. 5; “tetti saluto”, v. 8; secrete / cure che al viver tuo furon tempesta”, vv. 10-11…) e “d” (“fuggendo / vedrai seduto”, vv. 1-2) e allitterazione assonantica con il dominio delle vocali “o” ed “e” (“s’io non andrò sempre fuggendo”, v. 1; “e se da lunge i miei tetti saluto”, v. 8…)
  • Apostrofi: “o fratel mio” (v. 3); “straniere genti” (v. 13)
  • Sineddoche: “i miei tetti” (v. 8)
  • Metonimie: “su la tua pietra” (v. 3); “ossa mie” (v. 13)
  • Metafore: “il fior dei tuoi gentili anni” (v. 4); “che al viver tuo furon tempesta” (v. 10); “nel tuo porto” (v. 11)
  • Iperbato: “il fior dei tuoi gentili anni caduto” (v. 4)
  • Ipallage: “deluse…palme” (v. 7)
  • Sinestesia “cenere muto” (v. 6)
  • Enjambements: ”seduto/su la tua pietra” (vv. 2-3); “gemendo/il fior” (vv. 3-4); “secrete/cure” (vv. 9-10).

COMMENTO IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI

 Il poeta parla al fratello e gli promette che, se il suo vagabondare di esiliato avrà un giorno fine, si recherà sulla sua tomba a piangere per la sua giovinezza spezzata. Questo spunto spinge Foscolo ad un’ulteriore riflessione sulla sua lontananza e sull’impossibilità di rivedere la propria casa e parlare con i suoi cari. Per questo il poeta immagina l’anziana madre, privata dei due figli per diversi motivi, parlare del vivo al morto, in un muto e triste colloquio. Il pensiero della patria, della madre e del sepolcro del fratello, irraggiungibili, risveglia nel poeta una coscienza più acuta del proprio destino infelice. Nasce di qui l’identificazione col fratello e il desiderio di ritrovare, come lui, la pace e il riposo nella morte. Questa è l’ultima speranza rimasta a Foscolo, a cui si aggiunge quella di essere a sua volta sepolto dove la madre possa piangerlo.
IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI DI FOSCOLO: SPIEGAZIONE. Ecco le nostre risorse per approfondire la poesia:

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