Sono diversi gli studi che riabilitano l'uso dei dialetti, da molti docenti e genitori considerati un ostacolo all'utilizzo corretto della madre lingua. In realtà, le ultime ricerche vanno in senso opposto. Parlare il vernacolo locale è un beneficio per la mente. Lo stesso derivato dall'apprendimento di una seconda lingua.
Sin qui c'erano state solo ipotesi. Chi parla il dialetto ha un cervello più reattivo e tiene lontane patologie gravi come l'ictus. Ora c'è la controprova scientifica.
A darla è Napoleon Katsos, ricercatore dell'Università di Cambridge, e i suoi colleghi dell'Università di Cipro e della Cyprus University of Technology.
"Nel corso della nostra ricerca è emerso che i bambini multilingue e bi-dialettali avevano una maggiore flessibilità cognitiva, ottenendo, nei test, risultati migliori rispetto a quelli monolingue o che non facevano uso del dialetto", ha scritto Katsos sul magazine Quartz.
Roberta D'Alessandro, professore ordinario d'italianistica presso il Leiden University Centre for Linguistics, Olanda, ha dichiarato a Repubblica che "Napoletano, siciliano, abruzzese, milanese, piemontese e veneto non sono dialetti, ma a tutti gli effetti delle lingue che si sono sviluppate a prescindere dal latino. I genitori sono spaventati davanti all'idea di far imparare il dialetto ai propri figli. E' un errore. un bambino che a scuola parla in italiano ed a casa in dialetto cresce bilingue".