Assassinio Kennedy: la verità
Complotto, cospirazione o semplicemente la follia omicida di un megalomane? Dubbi e misteri si celano ormai da più di 50 anni dietro l’assassinio di John Fiztgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas nel 1963 da Lee Harvey Oswald (secondo la versione ufficiale). Più volte il presidente Trump ha espresso dubbi riguardo all’omicidio e per questo motivo ha deciso di divulgare alcuni importanti documenti segreti riguardanti le indagini che da un po’ di giorni sono sotto gli occhi di giornalisti ed esperti. Ci vorranno settimane prima di avere un quadro (forse) completo su come sono andati i fatti e probabilmente non potremo mai conoscere la verità. Tuttavia, cerchiamo di fare chiarezza provando a capire sono si sono svolti i fatti e quali sono le ipotesi più accreditate.
Perché Kennedy fu ucciso: cosa è successo
Su consiglio del vicepresidente Lyndon Johnson, il 21 novembre 1963 John Fiztgerald Kennedy si reca con la moglie Jacqueline in Texas, zona in cui il presidente con riscuote un grande successo a causa della politica della Nuova Frontiera volta a ridistribuire le risorse economiche: ciò infatti va contro gli interessi degli industriali texani, i quali non vedono di buon occhio il presidente degli Stati Uniti. Dopo aver pernottato in hotel con la moglie, il giorno dopo (22 novembre) Kennedy fa un discorso vicino all’albergo e poi parte per Dallas con l’Air Force One. Atterrati, Kennedy e Jacqueline insieme al Governatore Connally e la moglie salgono su una limousine, la Lincoln, diretta a Trade Mart. Intorno alle 12.30 l’auto rallenta (secondo alcune testimonianze a passo d’uomo, inspiegabilmente) in prossimità di una curva e, mentre il presidente saluta la folla, parte un colpo di fucile: un secondo proiettile colpisce Kennedy alla schiena, perforando il torace e colpendo anche Connally. Un terzo sparo colpisce mortalmente il presidente alla testa. Secondo altre ipotesi ci sono stati altri due spari e i tiratori sono stati più di uno. L’auto si dirige subito al Parkland Memorial Hospital, dove invano i medici tentano di salvargli la vita. Connally invece si riprende in seguito ad un intervento chirurgico. L’avvenimento è stato ripreso da Abraham Zapruder e Orville Nix, appostati per immortalare l’arrivo del presidente.
Chi ha ucciso Kennedy: killer solitario o complotto?
Riguardo ai tiratori, come abbiamo anticipato, ci sono due teorie: secondo alcuni i colpi di fucile sono partiti solamente da Lee Oswald, secondo altri, viste le discordanti testimonianze e la precisione dei colpi, sono stati coinvolti altri killer. Secondo la prima versione si tratta dunque di un killer solitario, mentalmente instabile e violento. Spara 3 colpi uccidendo il presidente, prende poi una rivoltella e uccide l’agente Tippit che gli chiede i documenti. Si rifugia poi nel Texas Theatre dove poi viene trovato e arrestato. Secondo invece la seconda ipotesi ci sarebbero altri individui coinvolti: chi, però, non si sa, potrebbero essere anticastristi cubani o sicari di Clay Shaw o David Ferrie. Non ci sono inoltre prove certe riguardo alla presenza di più tiratori e lo studio delle ferite sembrerebbe avvalorare l’ipotesi di un singolo assassino, così come le testimonianze di Zapruder e Nix. E se vogliamo pensare che si tratti di un complotto, i problemi e i dubbi sorgono in quanto c’erano tante persone che odiavano Kennedy: i Texani e la destra per le due tendenze filocomuniste, i militari per il suo atteggiamento morbido riguardo alla guerra in Vietnam.
Scopri di più: Chi ha ucciso Kenedy: identità del killer
Ecco un tema svolto da usare come spunto: Tema di attualità svolto su Kennedy
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