Presidenti maturità 2020: cosa sapere
Gli esami di maturità 2020 verranno ricordati per tanti anni per l’incertezza sul come agire fino all’ultimo momento. E se parliamo di incertezze non possiamo non parlare dei presidenti di commissione che, pare, siano difficili da nominare. Probabilmente il motivo è la paura del COVID in quanto, ripetiamo, gli esami di maturità si svolgeranno in presenza e, oltre alla commissione d’esame composta da commissari tutti interni, vi sarà il presidente esterno. Viste le difficoltà che il MIUR sta riscontrando nel reperire i presidenti, si è pensato di coinvolgere anche docenti universitari e ricercatori, ma vediamo a fondo cosa sta succedendo.
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Maturità 2020: docenti universitari come presidenti di commissione
Da una circolare emergono le difficoltà che stanno incontrando i direttori degli uffici scolastici regionali a trovare presidenti: “Rilevato – si legge nelle premesse – che alla scadenza dei termini prefissati, le istanze di nomina in qualità di presidente di commissione (…) sono inferiori al numero delle commissioni d’esame previste”, il ministero allarga le maglie per assumere la guida di una commissione esaminatrice. E, in caso di ulteriore carenza, dà poteri speciali ai direttori regionali. Il Miur ha quindi esteso le nomine anche ai docenti dei Conservatori di Musica e delle Accademie di Belle Arti , così come i ricercatori universitari a tempo determinato.
Presidenti maturità 2020: il ruolo dei direttori regionali
Per ovviare al problema della mancanza di presidenti, verranno precettati tutti i dirigenti scolastici delle scuole di secondo grado che hanno comunque l’obbligo di presentare la domanda e anche i colleghi delle scuole di primo grado: elementari e medie. In caso di ulteriore penuria, sarà possibile incaricare anche i docenti di scuola superiore, derogando dal requisito dei 10 anni di ruolo. I direttori regionali potranno assegnare più commissioni ad uno stesso presidente; in questo caso i tempi degli esami si allungherebbero parecchio. Potrebbero durare un mese, con due commissioni, o un mese e mezzo con un presidente a capo di tre commissioni.
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