Referendum Indipendenza Catalogna: cosa sappiamo
Da un po’ di mesi non si parla d’altro che del referendum sull’indipendenza della Catalogna; oggi vi vogliamo parlare proprio di questo, dobbiamo essere aggiornati su quello che accade nel resto dell’Europa e nel mondo intero e, condividendo le notizie, tutti saranno al corrente di tutto. Dopo la vittoria degli indipendentisti ci sono state tensioni tra la Catalogna e il governo spagnolo in carica che si oppone categoricamente. Il testo del referendum era il seguente: “Vuoi che la Catalogna sia uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?”. Gli elettori potevano votare Sì o No, ha vinto il sì. La legge prevede che, in caso di vittoria del Sì, il Parlamento della Catalogna proceda con la dichiarazione formale di indipendenza, e che invece, in caso di vittoria del No, vengano convocate elezioni anticipate per rinnovare il Parlamento stesso. Il 27 ottobre è stata dichiarata l’indipendenza della Catalogna, ma il governo spagnolo ha applicato l’articolo 155: accusati di sedizione e ribellione, alcuni membri del governo catalano si trovano a Bruxelles. Mariano Rajoy ha poi convocato le elezioni anticipate per la Catalogna, previste per il 21 dicembre: chissà cosa accadrà! Nel frattempo, analizziamo tutti i motivi che hanno portato a questa situazione.
Per approfondire:
- Indipendenza della Catalogna dalla Spagna: storia
- Dichiarazione Indipendenza Catalogna: cosa accadrà
- Indipendenza Catalogna: cos’è l’articolo 155
Referendum indipendenza della Catalogna 2017: dove e quando si è svolto
Come vi abbiamo accennato, la Spagna non sta vivendo un periodo molto sereno in quanto il parlamento della Catalogna ha vinto il referendum. La data del referendum era fissata per il giorno 1° ottobre e i catalani sono stati chiamati in causa per decidere dell’indipendenza della regione catalana. Questo nuovo referendum è stato indetto dopo il nulla di fatto della precedente consultazione del 2014; il 9 giugno 2017 il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, aveva dichiarato che questo sarebbe stato vincolante in quanto strumento “sostenuto da una larga maggioranza politica e sociale” della Catalogna. Il 6 settembre, dopo una seduta convocata con una procedura d’urgenza, il parlamento catalano ha approvato la legge regionale istitutiva del referendum con 72 voti a favore, 11 astenuti e nessun voto contrario; il giorno dopo, il Tribunale Costituzionale ha sospeso il referendum e le norme correlate e ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dal governo spagnolo presieduto da Mariano Rajoy che chiedeva l’annullamento per incostituzionalità della legge regionale catalana che ha istituito il referendum; inoltre, anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, si è espresso sfavorevole al referendum sostenendo che “qualsiasi atto contrario alla Costituzione di uno Stato membro [dell’Unione] è un atto contrario all’Unione Europea” aggiungendo che, se ottenesse l’indipendenza, la Catalogna diventerebbe un nuovo stato e verrebbe cacciato dall’Unione. Ora, vediamo i motivi.
Referendum indipendenza della Catalogna 2017: i motivi
Il referendum è stato indetto dal presidente della Catalogna, Carles Puidgemont, per chiedere ed ottenere l’indipendenza dalla Spagna, il testo è il seguente: “Vuoi che la Catalogna sia uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?”. La legge prevede che, in caso di vittoria del Sì, il Parlamento della Catalogna proceda con la dichiarazione formale di indipendenza, e che invece, in caso di vittoria del No, vengano convocate elezioni anticipate per rinnovare il Parlamento stesso. Convocando il referendum, Puidgemont ha commesso un reato perché lo avrebbe fatto in modo illegale scavalcando la legge; ecco perché la Guardia Civil è intervenuta sequestrando centinaia di migliaia di schede. Poi è arrivato il momento del Referendum e, nonostante, fosse ritenuto illegale dal governo spagnolo, ha vinto il sì, con 2.020.144 voti, pari al 90,09% della popolazione. Per sapere cosa è successo clicca qui:
- Referendum Indipendenza Catalogna 2017: risultati
- Indipendenza della Catalogna: conseguenze per la Spagna e l’UE