Cosa significa retorica? Definizione ed etimologia
Quante parole ha la lingua italiana! Sono davvero tante e spesso è difficile ricordare il significato di tutte. Per questo motivo, quando sentiamo un termine che non conosciamo, è bene avere sempre a portata di mano il nostro caro vocabolario che ci possa dare delle delucidazioni a riguardo. Oppure, potete affidarvi a noi… In questo articolo parleremo del significato di retorica, che di certo avete sentito a scuola, magari durante una lezione di latino, greco o filosofia. Scopriamo di più sul significato di questo termine e su come utilizzarlo correttamente.
Definizione di retorica: i significati
Retorica è un termine molto antico: in passato indicava l’arte del parlare e dello scrivere in modo persuasivo e efficace. In altri casi questa parola indica il complesso di regole su cui si basavano l’eloquenza e l’oratoria. In senso dispregiativo invece si riferisce ad un tipo di linguaggio molto ampolloso, ricco di termini artificiosi ma povero di contenuti. Infine, in senso molto lato, indica un comportamento che mira più che altro ad un effetto superficiale.
Etimologia di retorica
Come abbiamo detto, il termine è molto antico e viene dal latino retorica ars e dal greco rhētorikḗ (téchnē), ovvero l’arte del dire. Si tratta, insomma, dell’insieme di norme che regolano il parlare bene e che hanno lo scopo di persuadere l’ascoltatore. La retorica ha una storia millenaria e ha influenzato varie discipline, dalla filosofia alla dialettica. Il termine ha poi assunto un’accezione negativa, riferendosi ad un modo di parlare artificioso e ampolloso vuoto e povero di contenuti. Tuttavia, sarebbe più opportuno utilizzare il termine riferendoci alle tecniche e alle regole che coordinano lo studio del linguaggio nelle sue diverse declinazioni.
Retorica: origini e storia
La retorica risale al V secolo a.C. a Siracusa subito dopo la cacciata dei tiranni. In questa occasione infatti si aprirono numerosi dibattiti ed era necessario utilizzare al meglio la dialettica sia nelle accuse che nelle difese. Sono considerati fondatori di tale arte Corace e Tisia. Dalla Sicilia la retorica si diffuse poi in Attica, in particolare ad Atene, dove i giovani venivano istruiti a dovere affinché riuscissero ad utilizzare al meglio la dialettica in ambito pubblico. In età classica la disciplina venne intesa soprattutto come arte del persuadere, mentre nel Medioevo e nel Rinascimento assunse finalità estetiche e prese come modelli Cicerone e Quintiliano sulla base delle regole di Aristotele.
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