Saggio breve su Giacomo Leopardi

Saggio breve su Giacomo Leopardi

Traccia svolta di un saggio breve su Giacomo Leopardi con particolare attenzione sul concetto di infinito e il pessimismo.

Scrivere un saggio breve su Leopardi, se non si conosce a fondo il pensiero dell’autore, potrebbe diventare dispersivo e si rischierebbe di andare fuori traccia. Quello che va tenuto sempre a mente, quando parliamo infatti di saggio breve, è la struttura di questa tipologia di testo: per non sbagliare e prendere un bel voto bisogna rispettare la struttura e attenersi all’argomento e a documenti proposti. Quindi, nel caso in cui doveste trovarvi di fronte delle tracce di un saggio breve su Leopardi, è bene che conosciate le regole fondamentali per scrivere un perfetto saggio breve, e ovviamente che conosciate a fondo il pensiero leopardiano. E allora, in questo articolo ti forniamo un esempio di saggio breve svolto su Giacomo Leopardi, da usare come spunto per la scuola o un’esercitazione per l’Esame di Stato.

Ecco utili consigli per scrivere un perfetto saggio breve: Saggio breve: come fare

TRACCE SAGGIO BREVE SU LEOPARDI: DOCUMENTI. La traccia sarà corredata da alcuni documenti che dovrete citare all’interno del vostro saggio. Nel nostro caso specifico supponiamo che i documenti siano questi:

Documento 1. 
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
(L’Infinito, Giacomo Leopardi)

Documento 2. 
Sonavan le quiete
stanze, e le vie d’intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
(A Silvia, Giacomo Leopardi)

Documento 3.
Da quella parte della mia teoria del piacere dove si mostra come gli oggetti veduti per metà, o con certi impedimenti ecc… ci destino idee indefinite, si spiega perché piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov’essi non si vedano e non si scopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce […]. A questo piacere contribuisce la varietà, l’incertezza, il non veder tutto, e il potersi perciò spaziare nell’mmaginazione, riguardo a ciò che non si vede. (Zibaldone, 20 settembre 1821)

SAGGIO BREVE SU LEOPARDI: TITOLO E CONSEGNA. Una volta letti i documenti, si può procedere con la stesura del saggio breve, che dovrà contenere innanzitutto un titolo e una consegna:

  • Titolo: Il piacere dell’incertezza
  • Consegna: Rivista di letteratura

SAGGIO BREVE SU LEOPARDI E L’INFINITO: INTRODUZIONE. C’è un qualcosa di piacevole nell’incertezza, nel vago e nell’indefinito: la mente può viaggiare a dismisura, pensando a “ciò che potrebbe essere se…”. Chi di voi non ha mai pensato ad un’eventualità piacevole? Sicuramente tutti, ed è ciò che ha teorizzato il nostro caro poeta di Recanati, Giacomo Leopardi, per sopperire alla sofferenza umana generata dall’insoddisfazione di non poter provare un piacere infinito.

SAGGO BREVE SU GIACOMO LEOPARDI: SVOLGIMENTO. Conosciamo tutti uno dei cardini del pensiero leopardiamo: l’uomo tende ad un piacere infinito, ma non è possibile raggiungerlo. Ergo, l’uomo è infelice perché non potrà mai raggiungere il suo obiettivo. E allora, che si fa? Secondo quanto dice Leopardi nella sua teoria del vago e indefinito è possibile provare un po’ di piacere con l’immaginazione, provocata dalla vista incerta di un qualcosa celato da un impedimento, che può essere una siepe, una finestra, o un qualcosa illuminato per metà.

Queste situazioni, ci spiega Leopardi nello Zibaldone, ci destano idee infinite e ci aiutano a spaziare con l’immaginazione, con la quale possiamo provare piacere. Si tratta di un’illusione, di pura immaginazione, ma è sempre un qualcosa che ci aiuta a risollevarci il morale. Questa sorta di piacere, di ebrezza dovuta al vago la possiamo percepire in tantissime opere del Leopardi. Ad esempio, nell’Infinito, i versi sono tutti impregnati di vago e indefinito: il poeta si trova in un colle solitario e di fronte c’è una siepe che non permette di vedere oltre. E allora Leopardi viaggia con la mente, e immagina spazi interminati, silenzi sovrumani e una profondissima pace.

Ma la sensazione di piacere non finisce qui, in quanto anche il vago rumore provocato dal vento al contatto con le piante viene paragonato ad un silenzio infinito, ad una sensazione di pace assoluta: tra tutte queste immensità annega la mente del poeta, e il “naufragar” non è affatto un dispiacere, anzi, è una sensazione totalmente inebriante.

SAGGIO BREVE SVOLTO SU GIACOMO LEOPARDI: CONCLUSIONE. E allora, perché non prendere anche il positivo di quello che ci offre il pensiero leopardiano? La vita può esser dura, può avere avere mille ostacoli e non sempre va come dovrebbe andare… Tutti noi desideriamo un piacere infinito, una volta ottenuto qualcosa vogliamo di più: l’essere umano è in perenne insoddisfazione, ma se seguiamo il consiglio di Leopardi, bastano solamente due cose per provare piacevolissime sensazioni. Servono il luogo giusto e la mente libera, libera di vagare oltre l’infinito, assaporando quella pace assoluta che solo l’immaginazione può regalarci.

Per approfondire: Teoria del vago e dell’indefinito in Leopardi

GIACOMO LEOPARDI: APPUNTI E RISORSE PER STUDIARE. Se vuoi approfondire la figura di Leopardi, le sue opere e il suo pensiero leggi qui:

 

SAGGIO BREVE: TUTTO PER I COMPITI. Infine, ecco i nostri consigli per scrivere correttamente un tema o saggio breve:

(Foto: Il giovane favoloso, courtesy of Palomar, Rai Cinema)

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