SAGGIO BREVE SU NICCOLÒ MACHIAVELLI. Niccolò Machiavelli può essere considerato uno dei primi rappresentanti del pensiero politico moderno: è per questo motivo che si tratta di un autore molto importante e che non va per nulla trascurato. Opere come il Principe e i Discorsi sono pieni di idee nuove: Machiavelli non crede alla pace perpetua, ma al conflitto perpetuo; osserva gli esseri umani e li trova infidi, violenti e meschini. E capisce che non vi è soluzione, ma l'unico modo per salvare il salvabile è governare nel modo giusto. Di Machiavelli non abbiamo solo le opere politiche che di certo potrebbero risultare noiose per la maggior parte di voi, ma di questo importante scrittore abbiamo anche una simpatica e ironica commedia, la Mandragola. Sappiamo che si tratta di un autore abbastanza complesso, e di sicuro al vostro prof verrà in mente di assegnarvi un tema o un saggio breve: avete difficoltà e non sapete proprio che pesci pigliare? Non temete, corriamo noi in vostro soccorso! In questo articolo vi proponiamo un saggio breve su Machiavelli incentrato sul rapporto tra virtù e fortuna, completo di traccia e documenti. Pronti allora? Basta solamente leggere e prendere spunto!
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SAGGIO BREVE MACHIAVELLI: DOCUMENTI. La primissima cosa da fare è leggere la traccia con i relativi documenti, così da avere chiaro l'argomento da trattare nel saggio breve. Ecco i brani che abbiamo scelto sul rapporto tra virtù e fortuna:
Documento 1.
Non mi è incognito, come molti hanno avuto e hanno opinione, che le cose del mondo siano in modo governate dalla fortuna, e da Dio, che gli uomini con la prudenza loro non possino correggerle, anzi non vi abbino rimedio alcuno; e per questo potrebbono giudicare che non fusse da insudare molto nelle cose, ma lasciarsi governare dalla sorte. Questa opinione è suta più creduta ne’ nostri tempi per la variazione delle cose grandi che si sono viste, e veggonsi ogni dì fuori di ogni umana coniettura. A che pensando io qualche volta, sono in qualche parte inchinato nella opinione loro. Nondimanco, perchè il nostro libero arbitrio non sia spento, giudico potere esser vero, che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l’altra metà, o poco meno, a noi. Ed assomiglio quella ad fiume rovinoso, che quando ei si adira, allaga i piani, rovina gli arbori e gli edifici, lieva da questa parte terreno, ponendolo a quell’altra; ciascuno gli fugge davanti, ognuno cede al suo furore, senza potervi ostare; e benchè sia così fatto, non resta però che gli uomini, quando sono tempi quieti, non vi possino fare provvedimenti e con ripari, e con argini, immodochè crescendo poi, o egli andrebbe per un canale, o l’impeto suo non sarebbe sì licenzioso, nè sì dannoso. Similmente interviene della fortuna, la quale dimostra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resistere, e quivi volta i suoi impeti, dove la sa che non sono fatti gli argini, nè i ripari a tenerla. E se voi considererete l’Italia, che è la sede di queste variazioni, e quella che ha dato loro il moto, vedrete essere una campagna senza argini, e senza alcun riparo. Che se la fusse riparata da conveniente virtù, come è la Magna, la Spagna, e la Francia, questa inondazione non avrebbe fatto le variazioni grandi che l’ha, o la non ci sarebbe venuta. E questo voglio basti aver detto quanto all’opporsi alla fortuna in universale. Ma restringendomi più al particulare, dico, come si vede oggi questo Principe felicitare, e domani rovinare, senza vederli aver mutato natura o qualità alcuna. Il che credo nasca prima dalle cagioni che si sono lungamente per lo addietro trascorse; cioè, che quel Principe che si appoggia tutto in sulla fortuna, rovina come quella varia. Credo ancora, che sia felice quello, il modo del cui procedere suo si riscontra con la qualità de’ tempi, e similmente sia infelice quello, dal cui procedere si discordano i tempi. Perchè si vede gli uomini nelle cose che gl’inducono al fine, quale ciascuno ha innanzi, cioè gloria e ricchezze, procedervi variamente, l’uno con rispetti, l’altro con impeto; l’uno per violenza, l’altro per arte; l’uno con pazienza, l’altro col suo contrario; e ciascuno con questi diversi modi vi può pervenire. (Machiavelli, il Principe XXV)
Documento 2.
La natura fa il merito e la fortuna lo mette in opera.
(François de La Rochefoucauld)
Documento 3.
E proprio della natura umana trovare i modelli dove non ce ne sono e scoprire abilità dove in realtà la fortuna è la spiegazione più probabile.
(William Bernstein)
SAGGIO BREVE SVOLTO SU MACHIAVELLI: TITOLO E CONSEGNA. Una volta letti i documenti potete cominciare a scrivere il vostro saggio breve, ma non dimenticate di inserire all'inizio un bel titolo e la consegna:
- Titolo: Bravo o fortunato?
- Consegna: rivista letteraria
SAGGIO BREVE MACHIAVELLI VIRTÙ E FORTUNA: INTRODUZIONE. Virtù o fortuna, il grande dilemma che ha attanagliato migliaia di piccoli e grandi pensatori! Se per diverso tempo si è pensato che ciò che accade è dovuto solo al Destino, al Fato o a Dio (non neghiamolo, lo riteniamo ancora oggi), pensatori come Machiavelli invece non credono che sia propriamente così. Un po' di fortuna e un po' di ingegno sono gli ingredienti giusti per risolvere le cose, per diventare dei perfetti leader e, perché no, risollevare le sorti del proprio paese.
SAGGIO BREVE SU VIRTÙ E FORTUNA IN MACHIAVELLI: SVOLGIMENTO. E' ciò che lo scrittore sostiene nel capitolo XXV del Principe, la sua opera più importante che ha dato il via al pensiero politico moderno. Secondo Machiavelli non si può negare propriamente che la fortuna giochi un ruolo importante nelle vicende umane, tuttavia questo ruolo non va affatto sopravvalutato: gli uomini potranno limitare e correggere questa influenza, provvedendo in anticipo e premunendosi contro tutti i casi della fortuna. Ed è proprio qui che sta la virtù: agire per limitare il dilagare della fortuna insieme a tutti i danni che potrebbero propagarsi da essa. Ma questa virtù come deve agire? Chiaramente, non è possibile comportarsi imitando personalità del passato, in quanto l'azione va adattata ai tempi. Un bravo stratega deve allora avere la sensibilità di comprendere come vanno le cose e quali sono i mezzi più efficaci per gestire al meglio la situazione e soprattutto la fortuna, che altrimenti prenderebbe il sopravvento. Forse per noi non è facile entrare in questa ottica, anche se effettivamente sembra un buon compromesso tra il radicale pensiero riguardante la fatalità degli avvenimenti e il profondo scetticismo sul destino. Se riflettiamo un attimo, ancora oggi ci dividiamo in due categorie: coloro che pensano che le cose avvengano per caso, perché l'ha voluto Dio o il destino, e coloro che invece pensano che ognuno di noi sia "faber fortunae suae", come diceva Appio Claudio Cieco secoli e secoli fa. Facciamo un esempio che ci riguarda più da vicino. Supponiamo di aver studiato perfettamente un capitolo di Storia avendo tralasciato però un piccolo paragrafo: l'insegnante inizia ad interrogare proprio da quel paragrafo e l'interrogazione non va come pensavamo. Supponiamo invece di aver studiato il capitolo così così, memorizzando non proprio tutto perfettamente: l'insegnante ci chiede ciò che sappiamo e ci mette un bel voto sul registro. In quest'ultimo caso siamo stati bravi, cioè "virtuosi", oppure "fortunati"? Molti di noi direbbero che la fortuna è stata dalla nostra parte nel secondo caso, lontana invece nella prima situazione. Arrivato a questo punto qualcuno potrebbe allora pensare che non serve ammazzarsi di studio o di lavoro, tanto se una cosa deve andare bene va comunque bene: lo decide il Fato! Qui allora possiamo far intervenire il pensiero di Machiavelli: sì, la Fortuna gioca la sua parte, e se la lasciamo fare ci travolge come un fiume in piena. Ma dobbiamo correre ai ripari e fronteggiarla con i mezzi giusti: sia che essa sia a nostro favore o a nostro sfavore, noi dobbiamo impegnarci affinché le cose vadano nel migliore dei modi. E tornando all'esempio dell'interrogazione, per sconfiggere il destino avverso, bisogna munirsi di tutti gli strumenti per uscirne vincitori (studio approfondito, ripetizione a voce alta ecc…)
SAGGIO BREVE SVOLTO SU MACHIAVELLI: CONCLUSIONE. E allora, tornando al nostro dilemma, possiamo vivamente affermare che il Destino di certo ci mette del suo, ma sta all'uomo ingegnarsi e impegnarsi in modo che tutto vada per il meglio e secondo i suoi piani. "La natura fa il merito e la fortuna lo mette in opera", come ci dice François de La Rochefoucauld!
NICCOLÒ MACHIAVELLI: APPUNTI E RISORSE PER LO STUDIO. Se hai bisogno di riassunti e risorse varie per studiare Machiavelli, ecco cosa ti offriamo:
- Machiavelli: vita e opere
- Niccolò Machiavelli riassunto scuola media
- Il principe di Machiavelli: riassunto
- La Mandragola di Machiavelli: scheda libro
SAGGIO BREVE: GUIDE ED ESEMPI. Hai bisogno di qualche altro consiglio per fare un bel saggio breve? Leggi qui:
PRIMA PROVA MATURITÀ 2017: AUTORE, TRACCE E SVOLGIMENTI
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