Sciopero 8 Marzo: i motivi
Il prossimo 8 Marzo non si festeggerà solo la Festa della Donna, ma per l’Italia sarà una giornata di mobilitazione generale. Lo sciopero nazionale è stato indetto dalle associazioni SLAI COBAS, USI, USI-AIT e USB, con l’aggiunta di USI SURF. I sindacati italiani, insieme a quelli di altri settanta Paesi, hanno aderito all’appello del movimento femminista “Non Una Di Meno” che non a caso ha scelto di scendere in piazza proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale delle Donne. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica circa i diritti del mondo femminile, tema caldo più che mai in questo ultimo periodo. Nelle maggiori piazze italiane si manifesterà in primis a favore della lotta alle molestie e alle discriminazioni sul lavoro, ma anche per l’indennità di maternità per tutte, per la reale parità di salari tra uomo e donna e contro la mancanza di finanziamenti e riconoscimenti nei confronti dell’Associazione Antiviolenza.
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Sciopero 8 Marzo: lezioni a rischio sospensione
Lo sciopero nazionale del prossimo 8 Marzo coinvolgerà tutti i lavoratori, sia a tempo determinato che indeterminato, quindi di conseguenza sarà a rischio il regolare svolgimento delle attività didattiche nelle scuole e nelle università di ogni grado e tipologia. C’è da ricordare che gli studenti hanno comunque l’obbligo di presentarsi in aula, nonostante non sia assicurata la presenza di tutti gli insegnanti nel corso della giornata. Per questo motivo, in caso di assenza, i ragazzi dovranno necessariamente presentare una giustifica scritta.
Sciopero 8 Marzo: il comunicato del Miur
In previsione dello sciopero nazionale dell’8 Marzo, il Miur ha inviato un comunicato a tutte le scuole per informare gli studenti che l’attività didattica di giovedì è a rischio sospensione. Secondo la circolare, la manifestazione dovrà ovviamente osservare le regole ad essa inerenti e si dovrà comunicare in maniera preventiva alle famiglie e agli alunni i possibili rischi di annullamento delle lezioni, come previsto dalla legge 164/1990.
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