Didattica a distanza al 50% per alcune regioni: tutte le info
La situazione che stiamo vivendo in Italia a causa del COVID-19 sta mettendo nuovamente tutto in discussione e i sacrifici e gli sforzi fatti nei mesi da marzo e maggio sembrano svaniti nel nulla. I contagi stanno aumentando in modo molto preoccupante e, anche se la maggior parte dei contagiati risulta essere asintomatica, si deve intervenire per evitare un temutissimo secondo lockdown che l’Italia non potrebbe permettersi un’altra volta, l’economia ne risentirebbe troppo. Alcune regioni stanno pensando di passare alla didattica a distanza, in Lombardia sarà obbligatoria in tutte le secondarie di secondo grado fino al 13 novembre. Vediamo insieme le decisioni del Lazio, Piemonte e Liguria.
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Didattica a distanza al 50% nel Lazio, Piemonte e Liguria: le parole dei governatori
Nonostante sia forte la voglia di non impedire ai ragazzi di frequentare le scuole come meriterebbero di fare, alcune scuole purtroppo passeranno alla didattica a distanza. Oltre alla regione Lombardia, anche altre hanno preso delle decisioni in autonomia: il governatore della Liguria Giovanni Toti ha deciso di passare alla didattica a distanza almeno nel 50 per cento dei casi. Così anche il Lazio e il Piemonte, dove solo alle prime classi saranno consentite le lezioni in presenza. In Campania, il governatore De Luca aveva già predisposto la didattica a distanza in quanto la Campania risulta essere tra le regioni con più contagi.
Ritorno alla didattica a distanza? Le decisioni delle altre regioni
Diverse regioni, in autonomia, stanno prendendo delle decisioni che riguardano il ritorno della didattica a distanza che coinvolgono, però, solo le scuole secondarie di secondo grado. I bambini e gli adolescenti che frequentano le scuole secondarie di primo grado continueranno a fare scuola in presenza, finché sarà possibile. La scelta del ricorso alla didattica a distanza è dettato anche dal fatto che la questione dei trasporti è molto spinosa e, se nelle classi ci si trova a debita distanza, nei mezzi pubblici purtroppo non è lo stesso. Dopo la Lombardia, il Lazio, il Piemonte, la Liguria e la Campania, il presidente della Puglia Michele Emiliano, invece, ha inviato al ministero dell’Istruzione una lettera in cui chiede di “adottare immediatamente” forme “flessibili di attività didattica nelle scuole superiori”, altrimenti saranno messi in atto a livello locale “provvedimenti emergenziali”.
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