Cosa significa Spam?
Apriamo la posta elettronica giornalmente e nelle caselle sottostanti a quelle di posta inviata e ricevuta compare Spam: siamo a contatto quotidianamente con questo termine, ma sapete cosa significa? Qual è la sua definizione esatta? Inoltre, questo termine lo troviamo solo nella posta elettronica? Daremo ora tutte le informazioni possibili per capire bene quale sia il vero significato di questa parola, e ovviamente, anche l’utilizzo che se ne fa.
Spam: definizione del termine
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l’invio, anche verso indirizzi generici, non verificati o sconosciuti, di messaggi ripetuti ad alta frequenza o a carattere di monotematicità tale da renderli indesiderati, ed è noto anche come posta “spazzatura”. Infatti si può trovare questa cartella con due nomi diversi che hanno però lo stesso significato: posta indesiderata o spam (in inglese junk mail). Il principale scopo dello spamming è la pubblicità, il cui oggetto può andare dalle più comuni offerte commerciali a proposte di vendita di materiale pornografico o illegale. Tante volte capita anche che la posta “importante” finisca anche nella casella indesiderata anche se “spazzatura” non è, ma è un meccanismo e un processo che avviene in modo autonomo tramite Internet.
Spam: origine del termine
Sapete qual è l’origine di questo termine? No? Beh, nessun problema, risponderemo anche a questo dubbio. L’origine non è molto antica, infatti risale al 1970 quando in uno sketch di un comico del Monty Python’s Flying Circus una cameriera elencava i piatti di un menù di pietanze intercalando la paola “Spam”, che all’epoca indicava il marchio di una carne in scatola. Per arrivare al significato attuale occorre attendere fino al primo messaggio commerciale indesiderato a diffusione massiva: da qui in poi il termine indica i messaggi indesiderati, inviati massivamente a destinatari non consenzienti.
Quindi ragazzi, da come si è ben capito, lo spam in origine non aveva nulla a che fare con quello che noi attualmente intendiamo, infatti con la tecnologia, con la posta e con i dati “indesiderati” aveva davvero poco a che fare. Successivamente entrò a far parte della terminologia ora usata, giustamente, con l’avvento della posta elettronica, delle e-mail e con l’abbandono di tutta quella parte cartacea. Dovremmo pensare allo spam come al cestino della nostra scrivania o del nostro ufficio in cui gettavamo e gettiamo tutte quelle “scartoffie” che poco ci servono o che poco c’interessano!
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