Storia del terrorismo islamico: possibili cause e origine
Il concetto di terrorismo non è mai a senso univoco tanto che neanche le istituzioni internazionali, ad esempio l’Onu, riescono ad inquadrarlo chiaramente per darne una definizione. Per terrorismo quindi si intende una lotta armata non contro un esercito o una milizia costituita, ma tutte quele azioni nefaste che mirano a spargere terrore, soprattutto tra le popolazioni civili. Negli ultimi anni sono stati molti gli atti compiuti in nome di Allah e in nome della religione contro un modo di vivere diverso e benchè attualmente esistano diversi tipi di terrorismo, questo viene definito, dall’11 settembre 2001 in poi, di tipo islamico. Cerchiamo di indagare a fondo sulla questione, per comprenderne le cause e le origini.
Terrorismo islamico: origine ed evoluzione
Non è per nulla facile approcciarsi in maniera esaustiva a questo tipo di violenza perchè il terrorismo islamico ha diverse facce e diversi modi di agire. In generale, possiamo dire che si basa su un sacrificio, un suicidio in nome di una cieca fede religiosa. Viene portato avanti e praticato da diversi gruppi di fondamentalisti musulmani e ha preso piede soprattutto dopo il secondo dopoguerra, attraverso una serie di attentati, anche suicidi, dirottamenti aerei ecc… Per capire i motivi di questa furia omicida dobbiamo fare un passo indietro. Secondo l’ideologia che scaturisce dalla religione islamica, le azioni intraprese da questi gruppi terroristici, mirano a ricostruire una società perfetta, modellata secondo i dettami del Corano. Questa società utopistica, senza diferenze e ingiustizie sociali ed economiche è per loro in netto contrasto con lo stile di vita di coloro che vengono definiti come infedeli, kāfir (munāfiqūn, “ipocriti”, ovvero sottomessi al mondo occidentale). Per questo motivo gli atti terroristici sono rivolti nei paesi e Stati in cui, secondo le loro credenze, la popolazione e le istituzioni sarebbero servi del Cristianesimo e dell’Ebraismo, o meglio, sionismo, ostili a questa ideologia pura.
I Fratelli Musulmani: le origini del terrorismo islamico moderno
Il primo movimento che usò metodi terroristici per realizzare lo stile di vita puro e ortodosso dei salaf al-ṣaliḥīn, “i pii antenati” (da cui il termine salafita), fu quello dei Fratelli Musulmani, un movimento fondato in Egitto nel 1928 a opera di Hasan al-Banna. Si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo islamizzato e contava moltissimi adepti. Da qui in avanti si utilizzerà il termine di terrorismo islamista moderno, le cui cause possono essere rintracciate nella rivoluzione iraniana, nel ritiro sovietico dall’Afghanistan e nella ripresa dei precetti religiosi islamici che hanno avuto un boom a livello mondiale dopo la guerra fredda.
Dal jihad afghano all’Islam radicale
All’origine del terrorismo islamico moderno ci sono chiari precetti morali, veri e propri obblighi che ogni musulmano deve perseguire al fine di riuscire a ripristinare una società in cui tutto ciò che esterno, capitalista, e diverso venga annientato. A sindacare queste tesi in epoca moderna fu ʿAbd Allāh al-ʿAzzām, un predicatore nato in Palestina, ma poi trasferitosi in Arabia Saudita e poi in Pakistan, che scrisse diversi sermoni che imponevano l’obbligo morale di terrorizzare, attraverso una lotta armata sanguinosa, per evangelizzare. In una della sue prediche più conosciute, al-ʿAzzām chiama alla difesa della terra dei musulmani e dice a chiare lettere che “il jihad resterà un obbligo personale finché ogni altra terra appartenuta ai musulmani non sarà restituita così che l’Islam torni a regnare”. Nei suoi testi, infine, il martirio viene posto come un atto purificatorio e come mezzo per ottenere laute ricompense nell’aldilà, tra tutte, per esempio, “l’assoluzione da tutti i peccati, settantadue bellissime vergini, e il permesso di portare con sé settanta membri della propria famiglia” Facciamo ancora più chiarezza: l’attività terroristica degli islamisti è oggi indicata come jihad, “sforzo, “impegno” mentre le minacce, anche quelle di morte, sono indicate come fatwa, una sorta di sentenza su questioni giuridiche. Potremmo essere indotti a pensare che solo gli occidentali siano l’obbiettivo di queste azioni ma non è così perchè queste includono sia musulmani che non musulmani. Per esempio, i musulmani sono minacciati con il takfir, una condanna di “miscredenza” grave, secondo la quale è lecito versare il loro sangue perchè, secondo gli ʾaḥādīth del Profeta, la punizione degli apostati è la morte. Come si evince da tutto questo, la religione islamica è di per sè molto complessa ma quando diviene un strumento per colpire lo è ancora di più.
Il terrorismo islamista
Oggi assistiamo inermi ad un potenziamento di questi gruppi, che si nutrono anche di finanziamenti esterni per intraprendere le proprie azioni terroristiche. Chiaramente il terrorismo islamico è cambiato con l’evolversi della situazione politica in alcuni stati emergenti come l’Arabia Saudita e gli emirati del Golfo Persico, che hanno agevolato e permesso una trasformazione radicale anche dei mezzi a disposizione usati per terrorizzare. Questo è dovuto alle ingenti disponibilità finanziarie che provengono proprio da quest’area del pianeta e con queste i gruppi armati si fortificano e si allargano a macchia d’olio. Recenti attentati, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti d’America lo testimoniano.
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