I test d’ingresso alle facoltà universitarie rappresentano da molto tempo uno scoglio che tantissimi studenti italiani, usciti dal liceo, devono riuscire a superare. Spesso però la preparazione richiesta non permette di accedere a quelle graduatorie che, agli occhi di molti, sembrano troppo rigide e selettive. Se anche tu, hai intenzione di entrare in una facoltà a numero chiuso e ti stai preparando per i Test d’ingresso 2018, questo articolo sarà utilissimo per capire quali novità e provvedimenti sono in arrivo per i prossimi test universitari. Sei pronto?
Test d’ingresso 2018: polemiche e richieste passate
Le polemiche sul numero chiuso sono state molte in passato e le richieste che ogni anno chiedevano una diversa regolamentazione e modalità di accesso ad università come Medicina, Architettura, Veterinaria non sono state accolte, provocando la delusione di molti studenti, spesso costretti a rinunciare al proprio sogno e scegliere un’alternativa alla loro prima scelta. A partire dal settembre del 2017, infatti il TAR del Lazio ha espresso la volontà di eliminare i test, decisione successivamente condivisa dal Tribunale amministrativo di Milano ma da quel giorno, nulla è concretamente cambiato.
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Test d’ingresso: nuovi provvedimenti
Anche nel 2018, con l’arrivo dei test a numero chiuso, tornano le critiche e nuove importanti dichiarazioni in merito. Questa volta è il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale che si rivolge in una lettera alla senatrice Bianca Laura Granato, segretario della Commissione Istruzione pubblica del Senato per richiedere ancora una volta un’istruzione universitaria libera a tutti, che si basi sul merito e le capacità di ognuno. Le parole di Marziale sono molto dure rispecchiano un sentimento comune a molti: “la scelta universitaria è vocazionale e non si può costringere un adolescente predisposto a proseguire i propri studi sulla scia di un determinato indirizzo a perseguirne un altro; tutto questo significa frustrarlo e condannarlo ad un ripiego che avrà indubbiamente ricadute negative sul percorso di vita. Tutto ciò non è da Stato democratico e cozza con l’articolo 34 della Costituzione Repubblicana che stabilisce: ‘La scuola è aperta a tutti… I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi’. I test impediscono alla maggior parte di raggiungere i più alti gradi degli studi ed è stucchevole come la Corte Costituzionale abbia potuto contemplare legittima l’attuale, discriminante, procedura”.
Restiamo in attesa di una risposta e di un concreto intervento in merito che potrebbe cambiare il futuro di tanti giovani studenti d’Italia…