L’Odissea è il racconto dei viaggi e dei tanti pericolosi e avventurosi incontri che hanno segnato le tappe di Ulisse nel Mediterraneo, uno tra tutti il celebre episodio dell’incontro/scontro con il gigante Polifemo, figlio del re del mare.
Tutti a scuola almeno una volta hanno letto e studiato il libro IX che narra le peripezie di Ulisse nella grotta del ciclope, perciò per agevolare il tuo ripasso, ti proponiamo un approfondimento sul celebre episodio di Ulisse e Polifemo nell’Odissea, un riassunto che ti sarà utile anche quando dovrai fare la parafrasi.
Per approfondire, leggi: Riassunto Odissea
DESCRIZIONE DI POLIFEMO
Omero ci narra che Ulisse, durante il suo lungo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, sbarcò su un’isola disabitata, l’isola delle Capre. Dopo un giorno di permanenza Ulisse decise di esplorare l’isola, terra dei giganteschi ciclopi, dotati di un solo grande occhio in mezzo alla fronte, molto ostili e contrari alla presenza di stranieri.
Spinto dalla curiosità che lo ha sempre contraddistinto, l’eroe si addentra in una grotta dove incappa nel ciclope più terribile tra tutti: il famoso Polifemo. Qui, lui e i suoi compagni vengono catturati e fatti prigionieri. Ecco come Omero descrive il gigante mostruoso:
“Qui un uomo aveva tana, un mostro,
Che greggi pasceva, solo, in disparte,
E con gli altri non si mischiava,
Ma solo viveva, aveva animo ingiusto.
Era un mostro gigante; e non somigliava
A un uomo mangiator di pane, ma a picco selvoso
D’eccelsi monti, che appare isolato dagli altri”.
Polifemo è il più barbaro e il più feroce di tutti ed è anche un essere che si nutre di carne umana, tanto che promette ad Ulisse e i suoi compagni di mangiarli tutti, compreso l’eroe, che sarà divorato per ultimo.
Gli uomini sono in trappola, l’ingresso della caverna è infatti bloccato da un masso enorme e serve necessariamente un piano da escogitare per poter scappare.
RIASSUNTO ULISSE E POLIFEMO: L’INGANNO
ll mattino seguente il ciclope Polifemo, divorati due dei compagni di Ulisse, porta le proprie greggi al pascolo e poi richiude con l’enorme masso l’entrata della caverna. È il momento di agire: Ulisse prepara un piano. Ordina ai compagni di levigare un grosso ramo d’ulivo che ha trovato nella grotta, dopodiché rende acuminato il palo creato temperandolo e indurendolo con il fuoco, poi lo nasconde sotto il letame e sorteggia quattro compagni che con lui dovranno accecare Polifemo.
La sera, Polifemo ritorna alla grotta e divora altri due compagni di Ulisse. Scatta il momento del piano: come prima mossa, Ulisse gli offre del vino dolcissimo e molto forte per farlo cadere in un sonno profondo.
Il vino è gradito così tanto dal ciclope che promette ad Ulisse il dono di mangiarlo per ultimo, chiedendogli però il suo nome. L’eroe gli risponde prontamente e con astuzia di chiamarsi “Nessuno”. Così, Polifemo cade addormentato, stordito dal vino. Mentre il ciclope dorme, Ulisse, insieme ai suoi compagni, pianta il bastone nell’occhio del gigante dormiente. Polifemo, così accecato, si sveglia urlando di dolore, tanto da svegliare i ciclopi suoi fratelli, che accorrono alla porta della sua grotta mentre Ulisse e i suoi compagni si nascondono vicino al gregge.
Una volta arrivati, i ciclopi chiedono a Polifemo perché avesse urlato così forte e perché stesse invocando aiuto, ed egli risponde loro che “Nessuno” stava cercando di ucciderlo. Credendolo ubriaco, lo lasciano solo.
RIASSUNTO ULISSE E POLIFEMO: LA FUGA
La mattina dopo, quando Polifemo, come ogni giorno, apre l’ingresso della grotta per fare uscire il suo gregge per liberarlo (lui, accecato, non sarebbe stato più in grado di guidarlo), Ulisse e i suoi compagni scappano grazie a un altro abile stratagemma: ognuno di loro si aggrappa al vello del ventre di una pecora per sfuggire al tocco di Polifemo, intenzionato a toccare le pecore una ad una per impedire ai Greci di fuggire.
Ulisse, ultimo ad uscire dalla grotta, si nasconde aggrappato all’ariete più grande.
RIASSUNTO ULISSE E POLIFEMO: L’ERRORE DI ULISSE
Polifemo si accorge della fuga e cerca di raggiungere il promontorio mentre i greci sono in fuga verso il mare. Alla cieca, inizia a scagliare rocce contro il mare, nel tentativo di affondare la nave, ed è qui che dopo tanta furbizia e ingegno nell’architettare il piano, Ulisse commette un errore: mentre Polifemo continua a gettare massi a caso, l’eroe, ridendo, grida: “Se qualcuno ti chiederà chi ti ha accecato, rispondi che non fu Oudeis (“Nessuno”), ma Ulisse d’Itaca!”, rivelando la sua identità. Polifemo, adirato e furioso, lo maledice e per vendicarsi, invoca l’aiuto di suo padre Poseidone, pregandolo di non farlo mai ritornare in patria.
ODISSEA: TUTTO PER STUDIARE
Oltre al riassunto breve su Ulisse e Polifemo, se vuoi approfondire lo studio del poema omerico non perderti le altre nostre risorse per lo studio:
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