Fuga dall'ora di religione – Aumentano sempre più gli studenti che saltano l’ora di religione: secondo l’ultimo Annuario del Servizio Nazionale della Cei (Conferenza episcopale italiana) per l'Insegnamento della Religione Cattolica, relativo all'anno scolastico 2010-2011, per la prima volta nella storia d’Italia la quota degli assenti ha superato il 10 per cento. Ciò significa che un ragazzo su dieci si alza ed esce dall’aula. In tutto, sono quasi 800mila coloro che decidono di fare altro, e appartengono soprattutto alle scuole superiori del Nord e del Centro.
Dove? – Al Nord le “fughe” sfiorano il 27 per cento, al Centro puntano verso il 19 per cento. Diversi, molto probabilmente per una questione di abitudini e mentalità, i numeri del Sud: per il momento si registrano soltanto 2,4 diserzioni su cento. Dove si trovano gli studenti più “intolleranti” ai discorsi su Gesù, sulla fede e sulla Chiesa? Nei licei artistici. Al secondo posto ci sono i giovani degli istituti professionali e al terzo quelli degli istituti tecnici. Insomma, quelli dei licei sono più sensibili a certe tematiche.
Alternative alla religione? – E cosa fanno i ragazzi che saltano quell’ora? Più della metà esce dalla scuola, gli altri si dedicano ad “attività didattiche e formative alternative” oppure ad attività di “studio: assistito o non assistito”. In altre parole, fanno i compiti insieme. Paradossalmente, gli insegnanti di religione stanno invece aumentando: nell’anno scolastico 2009/2010 erano 12.894, in quello successivo 13.166. Cifre che equivalgono a un +2 per cento. Un dato curioso? Poiché il nostro Paese sta registrando un costante calo di vocazioni, i prof di religione sono sempre più spessi laici (nell’88 per cento dei casi). Insomma, cala anche la presenza di suore e sacerdoti seduti dietro la cattedra.