Un liceo di Bologna è al centro di una controversia dopo la decisione degli organi competenti di assegnare 6 in condotta agli studenti coinvolti in un’occupazione scolastica. Una valutazione che sta sollevando un acceso dibattito, poiché con l’entrata in vigore dell’ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2023, quel voto influirà significativamente sul percorso verso la maturità degli studenti coinvolti.
La mobilitazione è stata immediata, con una petizione che ha raccolto rapidamente 10mila firme per chiedere l’annullamento del provvedimento disciplinare.
Dettagli dell’evento
L’occupazione del liceo di Bologna ha sollevato un acceso dibattito in ambito scolastico a seguito della decisione degli organi competenti di assegnare un 6 in condotta agli studenti coinvolti. Questo provvedimento, basato sull’ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2023, stabilisce nuove regole per la valutazione del comportamento che incidono significativamente sul percorso scolastico.
Gli studenti, ritenendo eccessiva tale misura disciplinare, hanno avviato una petizione che in brevissimo tempo ha raccolto oltre 10mila firme per richiedere l’annullamento del provvedimento. La mobilitazione evidenzia la preoccupazione dei ragazzi riguardo le ripercussioni che questo voto avrà sul loro futuro accademico, specialmente in vista dell’esame di maturità.
Impatti sul voto di condotta e conseguenze
Implicazioni per ammissione all’esame di maturità
L’attribuzione del 6 in condotta agli studenti del liceo bolognese coinvolti nell’occupazione avrà conseguenze concrete sul loro percorso scolastico. Secondo l’ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2023, la condotta influisce direttamente sull’ammissione all’Esame di Stato.
Gli studenti con voto inferiore al 6 non potranno accedere all’esame, mentre quelli che hanno ottenuto esattamente il 6 dovranno preparare un elaborato critico su tematiche di cittadinanza attiva e solidale. Questo lavoro, assegnato dal Consiglio di classe, dovrà essere discusso durante il colloquio orale della maturità, rappresentando un ulteriore impegno per gli studenti coinvolti.
Effetti sul punteggio di credito scolastico
Oltre all’ammissione, il voto comportamentale condiziona significativamente anche il calcolo del credito scolastico. Per raggiungere il punteggio massimo nella fascia di attribuzione del credito è necessario che il voto in condotta sia pari o superiore a 9/10, rendendo impossibile per gli studenti sanzionati ottenere il massimo punteggio disponibile, con potenziali ripercussioni sul voto finale dell’esame.
Contesto politico e reazioni
La questione ha rapidamente superato i confini scolastici, trasformandosi in un caso politico di rilevanza nazionale. La deputata Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato un’interrogazione parlamentare a difesa della libertà di espressione degli studenti coinvolti.
Secondo Piccolotti, la scuola dovrebbe rappresentare un ambiente di formazione e dialogo costruttivo, non uno spazio dove il dissenso viene represso attraverso sanzioni disciplinari. La vicenda si configura così come emblematica del delicato equilibrio tra rispetto delle regole istituzionali e diritto alla manifestazione del pensiero critico.