Un week-end drammatico per l'Italia – Qualcuno ha collegato le due cose. Qualcuno, dinanzi alla notizia del terremoto che ha fatto tremare violentemente l’Emilia, nella notte fra sabato e domenica, ha pensato subito alla tragedia di Brindisi: “E’ la furia di Dio”. Come dire che neanche Dio tollera che qualcuno possa prendersela in modo così violento con dei ragazzini innocenti. E la furia di Dio, o degli elementi naturali, ha finora provocato un altro tragico bilancio: sette morti e oltre quattromila sfollati, molti dei quali costretti a dormire in auto, in mezzo alla strada, e privati di un pezzo della loro vita. Intanto, la terra continua impietosa a tremare. Le scosse di assestamento sono state più di cento, la più forte ha raggiunto una magnitudo di 3.7.
Drammatica situazione – Domani, martedì 22 maggio, il Consiglio dei Ministri decreterà lo stato di emergenza per tutte le zone colpite dal sisma. Intanto crescono le polemiche sui quattro operai morti mentre si trovavano in fabbrica: la Procura di Ferrara ha anche aperto un’inchiesta per verificare se l’edificio in questione rispetti o meno le norme antisismiche. Come se non bastasse, stanno cominciando a circolare diversi sciacalli che si spacciano per volontari e ne approfittano per entrare nelle case. E rubare. L’unica buona notizia è la grande efficacia del lavoro di assistenza messo in campo dallo Stato: gli uomini della Protezione civile, i carabinieri, i vigili del fuoco e gli altri esponenti delle forze dell'ordine stanno operando senza tregua per mettere in sicurezza i cittadini, allestendo tende, cucine da campo e vari punti di accoglienza. Ammirevole solidarietà arriva dalla Feralberghi modenese, che ha messo a disposizione tre alberghi e ospitato gratuitamente circa quattrocento persone. Fra qualche ora calerà di nuovo la notte e la paura tornerà a farsi insopportabile: la speranza è che, almeno, non ci siano ancora scosse. Ma resta il fatto che una parte d’Italia s’è ritrovata in ginocchio – come se il periodo non fosse già abbastanza difficile – e dovrà ricostruire tutto da zero (o quasi). Che sia davvero l’ira di Dio?