Dopo i moltissimi 90/90 il sistema di selezione ha un futuro incerto. Gli esperti di Testbusters criticano la nuova modalità di test.
Nell’ultima sessione di luglio 2024 il test di Medicina ha registrato un numero sorprendente di punteggi perfetti, con quasi 900 candidati che hanno ottenuto 90 su 90. Il boom punteggi massimi che ha chiuso la prima fase del percorso di ammissione per i futuri medici ha però innescato un acceso dibattito, soprattutto per quanto riguarda la meritocrazia del processo.
I dati relativi alla sessione di luglio mostrano un aumento significativo dei punteggi rispetto alla prima prova tenutasi a maggio, quando si erano già registrati 579 punteggi pieni, due risultati del tutto fuori rotta rispetto a quelli registrati durante i testi degli anni precedenti. Nel 2024 il numero totale di 90/90 è 1468: un record storico. Solitamente il voto minimo per entrare in graduatoria è fissato a 20/90, ma con punteggi così alti, il minimo per essere ammessi è previsto ben oltre i 70 punti, avvicinandosi addirittura ai 75/90.
Ora, entro le 15 del 2 settembre, gli studenti dovranno inserire il loro miglior risultato e le scelte di ateneo nel portale del ministero, in attesa della pubblicazione della graduatoria finale prevista per il 10 settembre.
La pubblicazione della banca dati e le critiche degli esperti
Il merito del notevole aumento nei punteggi va alla pubblicazione anticipata della banca dati delle domande, una novità introdotta quest’anno dal Ministero dell’Università. Dopo le polemiche sorte negli anni precedenti, infatti, il Ministero ha scelto di reintrodurre del vecchio concorso al posto del sistema Tolc MED deciso dal governo Draghi, pubblicando anche una banca dati delle domande per permettere ai candidati di prepararsi ai test.
Gli esperti di Testbusters, una delle principali realtà nel settore della preparazione ai test di ammissione, sono stati tra i più critici. Ludovico Callerio, fondatore e CEO di Testbusters, ha espresso preoccupazione riguardo alla pubblicazione della banca dati, sottolineando come questa mossa abbia introdotto “significativo rumore nella valutazione dei candidati” andando a minare la meritocrazia su cui si basava il test di ammissione. La preparazione mnemonica, favorita dalla disponibilità delle domande in anticipo, ha infatti alterato la distribuzione dei punteggi, con un aumento medio del 28% rispetto alla prima sessione.
Secondo Callerio, il rischio è che la differenza tra essere ammessi o meno a Medicina si riduca a dettagli minimi, come un punto di differenza o addirittura la data di nascita in caso di parità di punteggio. La media di luglio, infatti, si è attestata a 61.3, un incremento notevole rispetto al 47.9 di maggio, e questo comporterà quasi certamente un innalzamento della soglia minima di accesso.
Verso un futuro di ulteriori cambiamenti?
Le polemiche nate attorno alla modalità di svolgimento del test di quest’anno non sembrano destinate a placarsi. Sebbene il Consiglio di Stato abbia respinto i ricorsi legati al sistema Tolc MED, il governo ha già indicato la volontà di procedere con ulteriori riforme. Tra le proposte in discussione in Parlamento vi è quella di posticipare il test alla fine del primo semestre di studi universitari, valutando gli studenti sulle competenze acquisite durante quel periodo. Tuttavia, è improbabile che questa nuova modalità possa entrare in vigore già dal prossimo anno.
In attesa di ulteriori sviluppi, Testbusters stima che il punteggio minimo per l’accesso a Medicina 2024 sarà compreso tra 76,5 e 79,5, con le sedi più ambite che potrebbero richiedere addirittura oltre 85 punti. L’esito finale dipenderà non solo dalla qualità della preparazione degli studenti, ma anche dalla gestione della graduatoria e dalle decisioni politiche che verranno prese nei prossimi mesi.