Dopo le dichiarazioni di Anna Maria Bernini riguardo le eventuali sorti del test di ingresso a Medicina, e la comunicazione dello slittamento delle prime prove, le domande inerenti alle possibili opzioni alternative sono molteplici. Ci sarà, infatti, un posticipo delle date dei primi test tra marzo, aprile o maggio, permettendo al CISIA di programmare al meglio le domande dei quiz.
Infatti, secondo le comunicazioni della Ministra dell’Università e Ricerca Bernini, i quesiti proposti saranno in numero maggiore ed estratti da un database più ampio e soprattutto pubblico. Secondo le ultime notizie ci saranno cinquanta domande suddivise in matematica, chimica, fisica, biologia, ragionamento e comprensione del testo.
Questa modalità, potrebbe rendere il test di ingresso a Medicina più snello e semplice? Probabilmente in parte si, e almeno per quanto riguarda il 2024 le dinamiche dei quiz non avranno dei radicali cambiamenti.
Attualmente, però, sul tavolo del Governo si trovano diverse proposte per cambiare in via definitiva la formulazione del test di ammissione alle Facoltà di Medicina. Nello specifico, sono due le possibilità, ecco quali.
Modello francese: sei mesi ed esame finale
I Ministri del Governo vigente stanno pensando di introdurre anche in Italia, per quanto riguarda il quiz di ammissione a Medicina, una opzione diversa, impiegata nella vicina Francia. Si tratta di sostituire il test di ingresso attraverso una “implementazione” di un periodo di sei mesi in cui il candidato dovrà frequentare corsi di biotecnologie mediche e scienze motorie.
Successivamente, terminato il periodo previsto e superato tutti gli esami dei corsi frequentati in questo lasso di tempo, gli studenti potranno accedere ad un esame finale per l’ammissione definitiva alle Facoltà di Medicina. Questa tipologia di ingresso è certificata dall’Atto del Senato n. 915, prevedendo inoltre l’annullamento del limite massimo delle iscrizioni ai corsi.
Eliminazione decisiva del numero chiuso
E’ stato portato anche sul tavolo del Governo un ulteriore disegno di Legge (n.942), dove l’obiettivo è quello di estinguere il problema dell’insufficienza di personale medico. Con questa proposta, si andrebbero ad eliminare le limitazioni di accesso previste dal numero chiuso, situazione in cui i candidati si trovano a rispondere a diversi quesiti in un tradizionale test di ammissione a Medicina e Chirurgia. Inoltre, con questa normativa, il Governo vorrebbe migliorare l’intero sistema formativo ed educativo nell’ambito universitario, con l’intento di istruire al meglio i medici e chirurghi del futuro.