I motivi della “non conferma” della riforma per i TOLC MED 2025
Come recentemente espresso, il MUR avrà il compito di enunciare le modalità di accesso ai Test di Medicina per l’anno 2025. La riforma è già in parte stata anticipata da qualche settimana e prevede un semestre libero e una graduatoria che si fonda sui crediti formativi, derivanti dagli esami ritenuti obbligatori.
I “problemi” della riforma 2025
Il principale fenomeno negativo della riforma di Medicina interessa le valutazioni e i criteri utilizzati per valutare le prove. Infatti, gli esami che i candidati hanno sostenuto nel primo semestre verranno giudicati con differenti parametri che variano a seconda della sede. Ciò significa che da ateneo ad ateneo le valutazioni potrebbero variare. All’atto pratico significa che vi potrà essere una disparità nei valori per il solo fatto di avere impiegato criteri differenti.
La riforma dice che:
“L’ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale è subordinata al conseguimento di tutti i CFU stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre svolti secondo standard uniformi nonché alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale”.
Apparentemente i due concetti stridono e una soluzione potrebbe prevedere l’introduzione di modalità d’esame standardizzate sulla base nazionale.
Nelle prossime settimane, andranno risolti diversi problemi: in caso contrario la riforma in questione potrebbe non passare.
Le motivazioni che potrebbero frenare la riforma
Oltre alla contraddizione appena evidenziata (già di per sé sufficiente per creare dubbi e perplessità) vi sono anche altre motivazioni che potrebbero rallentare la messa in vigore della riforma dei TOLC MED 2025.
Gli argomenti trattati dalla stessa, richiedono del tempo per una analisi approfondita e per l’entrata in vigore, ma oggettivamente la scadenza potrebbe essere troppo ravvicinata.
Inoltre, traspare l’esigenza di una rinnovata organizzazione di un sistema che, variando quasi totalmente, risulterebbe davvero complesso.
Verso fine novembre, il testo dovrebbe essere approvato anche dal Senato, mentre successivamente si andrà alla Camera per la seconda approvazione. Quest’ultima risulterà definitiva qualora non ci fossero modifiche richieste. Dall’approvazione il MUR ha stabilito 12 mesi per poter vedere attuata la riforma. Si intuisce come i tempi siano davvero stretti per poter dare il via libera dal 2025.
Un altro problema riguarda il numero chiuso che pare non verrà abolito, ma rischia di divenire un fardello troppo pesante. Queste incongruenze metterebbero in dubbio la conferma della stessa riforma per i Test di Medicina 2025.
Questi tre problemi evidenziati porterebbero concretamente ad un sensibile ritardo dell’attuazione della riforma, anche perché ci sono diversi punti poco chiari e soprattutto ancora poco attuabili.
Nei prossimi mesi il Governo darà informazioni più precise a tal proposito.