TEST INVALSI ITALIANO COMPRENSIONE DEL TESTO: ESEMPIO E DRITTE
Il test invalsi terza media 2018 è vicinissimo e l’ansia inizia a farsi sentire. Come già saprete, le prove invalsi di terza media saranno divise in due parti: prova invalsi di italiano e prova invalsi di matematica, ma non faranno media con l’esame di terza media! Noi ovviamente facciamo il tifo per voi, dunque seguiremo in diretta i Test Invalsi 2018 e pubblicheremo le tracce e le soluzioni di ciascuna prova. In questo post vi daremo alcuni consigli su come svolgere perfettamente la comprensione del testo della prova invalsi di italiano, fornendovi anche un piccolo esempio per chiarirvi meglio le idee.
TEST INVALSI TERZA MEDIA ITALIANO: COME FARE LA COMPRENSIONE DEL TESTO
Sapete già come si svolgerà la prova? Rinfreschiamoci le idee: la Prova Invalsi di Italiano dell’esame terza media è divisa in due parti e avrete a disposizione 75 minuti di tempo per rispondere alle domande del primo fascicolo: la prima parte contiene due brani da leggere, con alcune domande, mentre la seconda parte contiene 10 quesiti di grammatica. Ecco allora una guida dettagliata per fare la comprensione del testo e rispondere bene ai quesiti, con un esempio per prepararsi bene al test Invalsi di Italiano.
TEST INVALSI TERZA MEDIA 2018 ITALIANO: LA COMPRENSIONE DEL TESTO
Vi proponiamo un brano scelto per l’occasione in modo da prendere confidenza con la tipologia di prova che dovrete affrontare. Questo è solo un esempio per farvi allenare, ma sarà utile per familiarizzare con il tipo di prova da sostenere. Per prima cosa, chiariamo che le domande sulla comprensione dei brani possono essere sia a risposta multipla che a risposta aperta e possono riguardare diverse cose, dal significato e l’interpretazione del brano al significato di parole o espressioni. Ma ora è giunto il momento di iniziare. Per prima cosa ecco il testo che proponiamo:
Titolo: La pubblicità mi piace, ma non se è obbligatoria
Sono sempre stato un sostenitore della pubblicità, e non solo per il beneficio che ne traggono i gruppi editoriali, compreso quello al quale appartengo. La pubblicità è elemento essenziale della società moderna, è l’ossigeno del capitalismo. E contribuisce a ravvivare le nostre città, la nostra esistenza. Pensate alla differenza che c’era fino all’altro ieri fra Times Square, il cuore di New York, scintillante di luci, vivace, fantasmagorica, e la Piazza Rossa, cupa e austera, perché priva di pubblicità in una Mosca tenebrosa. (Parlo di Mosca quando era la capitale dell’Unione Sovietica).
Anche nei giornali, come nelle piazze, la pubblicità può essere ornamento e dare allegria. L’editore del New York Times, il miglior quotidiano del mondo, ha preso una saggia decisione quando, spinto dalla crisi in atto, ha acconsentito a pubblicare annunci a pagamento anche in prima pagina. Per converso, certi quotidiani di Zurigo e Francoforte, riluttanti a ogni genere di annuncio, sembrano ottocenteschi. Ma gli elogi della pubblicità preludono a una critica. Da qualche tempo il mio entusiasmo subisce un’incrinatura. Un senso di fastidio, una forma di insofferenza. Mi sono chiesto quale ne fosse l’origine, e infine ho capito. L’insofferenza è dovuta alla televisione.
C’è una differenza sostanziale fra la pubblicità nei giornali e quella nei programmi tv. L’una sta al suo posto, l’altra è imperiosa e invasiva. Nei giornali, sono io a decidere se guardare un annuncio o se leggere l’articolo che mi interessa. Detengo il potere decisionale. Alla tv sono altri a decidere la collocazione del messaggio pubblicitario, interrompendo quando gli pare e piace un film o un incontro sportivo: io subisco. Tutt’al più posso fuggire: cambiare canale, andare in un’altra stanza. Ma l’irritazione permane.
E c’è di peggio. Il passaggio repentino da una notizia tragica a una pubblicità frivola è irriverente. Come si può tollerare che il resoconto di una strage sia interrotto dall’elogio di un lassativo? Forse non c’è rimedio: non possiamo difenderci. Tutt’al più è possibile ridurre il danno, riducendo i tempi dedicati alla pubblicità e distribuendoli nei programmi. E questo nell’interesse di chi paga gli spot per vendere prodotti, perché l’irritazione dello spettatore coinvolge il prodotto reclamizzato. Ma la mia simpatia per la pubblicità come istituzione del mondo moderno è messa a dura prova.
(Tratto e adattato da: Piero Ottone, «Il Venerdì di Repubblica», 20 febbraio 2009)
- La primissima cosa da fare è leggere con attenzione il brano, anche più volte. La prima fase di lettura è sempre conoscitiva, perciò per comprendere a fondo e nei particolari il testo, sarà meglio rileggere almeno una seconda volta. È vero che il tempo scorre velocemente, ma leggere approfonditamente il brano più volte ti consentirà di proseguire il test con più sicurezza!
- E ora passiamo alle domande. Ve ne proponiamo diverse, in modo da vagliare tutte le possibilità ed essere pronti ad ogni evenienza. Alcune riguarderanno la comprensione del brano, quindi la lettura approfondita vi agevolerà la risposta, altre magari saranno più specifiche. Vediamole insieme.
Con quale intenzione l’autore ha scritto questo testo?
A. Descrivere gli effetti della pubblicità sulla società
B. Informare i lettori sulle modalità con cui si fa pubblicità
C. Presentare i diversi tipi di pubblicità
D. Esprimere la sua opinione sulla pubblicità
- Come rispondere? Se ci fate caso la risposta è già nel titolo del brano: l’autore infatti puntualizza la sua posizione in merito, dichiarando che la pubblicità gli piace, e dal momento che tutto il brano è incentrato sull’opinione che l’autore ha sulla pubblicità della tv e dei giornali la risposta corretta è la D.
Che cosa significa l’espressione “per converso” (riga 10)?
A. Al contrario
B. Per inciso
C. Di conseguenza
D. Per questo
- Come potete notare questa domanda è più specifica perché richiede il significato di parole o espressioni. Se siete in difficoltà perché non conoscete il significato richiesto, non allarmatevi, basta ragionarci su. Rileggiamo la parte in questione: l’autore dice che il New York Times ha fatto la scelta giusta quando ha deciso di pubblicare annunci pubblicitari in prima pagina, mentre alcuni giornali tedeschi, non avendo annunci, sembrano troppo antichi. Le due frasi sono quindi contrapposte: solo “al contrario” indica una contrapposizione tra le risposte da scegliere. Dunque la risposta esatta è la A.
Alle righe 14-15 si dice: «L’una sta al suo posto, l’altra è imperiosa e invasiva».
Scrivi, sulle righe sotto, a che cosa «l’una» e «l’altra» si riferiscono rispettivamente.
a. “l’una” si riferisce a:
b. “l’altra” si riferisce a:
- Questa domanda aperta richiede una risposta discorsiva. Come bisogna agire per rispondere correttamente? Andiamo a rileggere la parte del brano che ci interessa, e soffermiamoci sulla frase “C’è una differenza sostanziale fra la pubblicità nei giornali, e quella nei programmi tv”. L’espressione “l’una” si riferisce ad un qualcosa nominato prima, e “l’altra” ad un qualcosa nominato dopo. Dunque:
a. “l’una” si riferisce alla pubblicità nei giornali
b. “l’altra” si riferisce alla pubblicità in tv
Bene, tutto chiaro? Come abbiamo più volte suggerito, l’arma in più è leggere con molta attenzione e concentrazione il brano e le risposte: vedrete, verrano da sé. Continuate ad esercitarci più che potete, il giorno della prova si avvicina e mettetecela tutta!
Leggi anche: Test Invalsi di italiano: il questionario
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