I test di medicina 2023/24 sono validi
Lo scorso gennaio, il Tar del Lazio aveva emesso una sentenza con la quale stabiliva che i test di ingresso a medicina per l’anno 2023/2024 fossero illegittimi per la tipologia di sistema di punteggio utilizzato. Con tutte le conseguenze a questo collegato, come ad esempio l’incertezza da parte dei candidati, in dubbio fino all’ultimo di potersi o meno immatricolare. Ebbene, a distanza di 9 mesi, il Consiglio di Stato ha annullato tale sentenza in quanto, l’organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo, delle Camere e delle Regioni, ha stabilito che l’operato dell’Università sia stato corretto. Per comprendere meglio come sono andate le cose, dobbiamo fare un passo indietro.
Il Tar aveva dichiarato illegittimo il criterio di attribuzione del punteggio
Le motivazioni che avevano indotto il Tar a dichiarare illegittimi i test è da riscontrarsi nel criterio di attribuzione del punteggio previsto dalla normativa concorsuale. Criterio, detto “equalizzato”, che poteva essere fonte di distorsioni in quanto, a seconda del Tribunale Amministrativo Regionale, non assicurava una valutazione omogenea delle prove. E, di conseguenza, non garantiva una selezione dei concorrenti basata sul criterio del merito. Ma, per capire le ragioni della sentenza, bisogna approfondire in cosa consiste esattamente.
Cosa si intende per punteggio equalizzato
In questo caso, il punteggio si definisce “equalizzato” in quanto il totale dei punti ottenuti da un candidato in un test viene calcolato sommando i punti delle risposte date ai quesiti (ad esempio 50 domande lo scorso anno) e aggiungendo un valore basato su un coefficiente di equalizzazione. Questo coefficiente tiene conto della difficoltà relativa di ciascuna domanda. Il coefficiente di equalizzazione viene stabilito tramite un modello scientifico progettato per assegnare i punteggi in base alla difficoltà dei quesiti. L’obiettivo è rendere la valutazione più equa, poiché i candidati possono affrontare il test in sessioni diverse, mantenendo il punteggio migliore per la graduatoria finale.
Secondo il Consiglio di Stato il sistema è legittimo
Chiarito questo lo scorso 5 ottobre, chiamato a giudicare in merito, il Consiglio di Stato ha stabilito che il metodo di assegnazione del punteggio basato sul criterio di equalizzazione sia legittimo. Pertanto, tutti coloro che abbiano superato il test di medicina 2023/24 potranno procedere con l’immatricolazione. Oltre che quelli dei diplomati, la sentenza ha convalidato anche i test d’ingresso sostenuti dagli studenti del quarto anno delle superiori che, nel 2023, avevano partecipato al Tolc-Med e Tolc-Vet ma non avevano potuto immatricolarsi proprio per via del loro status scolastico.
Secondo il Consiglio di Stato, “il coefficiente di equalizzazione è il perno su cui poggia il riequilibrio della posizione di ogni concorrente e la sua razionalità rimonta al criterio di carattere statistico attraverso cui è stato misurato il grado di difficoltà di ciascun quesito. Il modello scientifico alla base del sistema di attribuzione dei punteggi equalizzati è stato concepito in funzione della ripetibilità delle prove.” Parere che va a confermare quanto stabilito da un’ordinanza cautelare dello scorso aprile che aveva sospeso la sentenza del Tar per lo stesso motivo (ovvero per la correttezza del sistema di equalizzazione).
Come saranno i test di medicina del 2025?
Soddisfatto dalla sentenza sia il MIUR, che ha fin da subito sostenuto la validità e la correttezza delle procedure concorsuali, nel pieno rispetto della legge, che il Cisia, il consorzio che ha predisposto le prove. Proprio in questi giorni si parla di come potrebbero evolversi i test per l’ingresso in medicina del 2025. C’è chi sta ipotizzando di eliminare il numero chiuso e chi propone di adottare il “modello francese” che prevede un’ammissione libera per tutti i candidati ed una sorta di selezione alla fine del primo semestre. Ma, al momento, non c’è niente di certo.
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Foto apertura di Jonathan Borba via Pexels