Testo Argomentativo sul testamento biologico prima prova maturità 2019 - Studentville

Testo Argomentativo sul testamento biologico prima prova maturità 2019

Prima Prova Maturità 2019: testo argomentativo sul testamento biologico

Domani 19 giugno si svolgerà la prima prova degli esami di maturità e gli studenti stanno pensando a quali potrebbero essere le possibili tracce. Negli ultimi mesi vi sarà capitato sicuramente di sentire al telegiornale il nome di Dj Fabo a cui è associato il termine di testamento biologico. Dal momento che se ne è parlato molto, e il nome di Fabo è solo l’ultimo di una lunga lista, pensiamo proprio che il MIUR possa optare per questo argomento purtroppo sempre attuale. Noi oggi cerchiamo di darvi qualche dritta su come svolgere un eventuale testo argomentativo di prima prova sul testamento biologico, andiamo.

Vieni a scoprire i live di prima prova:

 

Prima prova, testo argomentativo sul testamento biologico: introduzione

Fino allo scorso 14 dicembre, in Italia non si aveva la possibilità di scegliere di morire. Se ci si ammalava gravemente e si rischiava di rimanere attaccati ad una flebo per chissà quanto tempo, non c’erano soluzioni, bisognava aspettare che il tempo passasse e che si portasse via la persona malata recando, così, non poche sofferenze al malato stesso e ai familiari. In passato sono state tante le lotte che non sono state vinte, lotte per una morte dignitosa, lotte per mettere fine alla sofferenza, ricordiamo il caso di Eluana Englaro, il caso Welby e il recente caso di Fabo. Ma il 14 dicembre 2017, finalmente, in Parlamento è stata approvata la legge sul testamento biologico, una legge divisa in 8 articoli secondo cui nessun trattamento e nessuna diagnosi possa essere iniziata o portata avanti senza il consenso libero ed informato dalla persona in questione o dai genitori, se minorenne. Il paziente deve poter scegliere i trattamenti e le cure a cui sottoporsi e il medico deve rispettare tali decisioni.

Testo argomentativo sul testamento biologico prima prova maturità 2019: svolgimento

La medicina ha fatto passi da gigante se pensiamo che fino a qualche anno fa tutti i macchinari e le tecnologie di cui dispone oggi la medicina erano un’utopia. Queste tecnologie hanno, però, anche dei risvolti negativi; non si può pensare di sconfiggere malattie gravi e irreversibili, mantenendo il paziente in vita solo perché attaccato a delle macchine, in questo modo le sofferenze non si alleviano e il paziente è costretto ad una vita da vegetale. L’accanimento terapeutico, perché è di questo che si sta parlando, è un modo di procedere della medicina ritenuto inadeguato da medici stessi, da laici e anche da qualche esponente importante della Chiesa cattolica. Un caso emblematico è quello di Eluana Englaro, una giovane donna che a causa di un incidente stradale, rimase in stato vegetativo per anni, fino a quel 2008 anno in cui il padre della donna vinse la sua battaglia. Il padre, infatti, ottenne dai magistrati, nel 2008, l’autorizzazione a sospendere i trattamenti, interrotti poi definitivamente nel gennaio-febbraio 2009, tra polemiche, accuse e commozione popolare. Il padre si appellò ad una presunta volontà della figlia, espressa quando la ragazza era ancora capace di intendere e di volere. Tale volontà, ricostruita dai magistrati sulla base delle testimonianze di parenti, amici e insegnanti di Eluana, si configura, nel vuoto legislativo italiano, come una sorta di sostituto del cosiddetto Testamento biologico. Un Testamento biologico ante litteram; il Testamento biologico (living will) o Dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), non è da confondere con l’eutanasia, è infatti una dichiarazione anticipata di volontà, un documento con valore legale nel quale una persona, ancora in possesso delle proprie facoltà mentali, esprime le sue volontà circa i trattamenti cui dà il consenso di essere sottoposta, qualora si trovasse in determinate condizioni critiche. Negli Stati Uniti è una pratica diffusa dagli anni Novanta, nei Paesi Anglosassoni, è consentito delegare a una persona di fiducia (fiduciario), cui si è legati da duraturi e documentati vincoli d’affetto, il compito di concordare col medico le procedure da attuarsi nel caso si sia colpiti da una malattia allo stadio terminale e non si sia più in grado di impartire le proprie volontà, perché in stato di incoscienza. In Italia l’ultima emozionante storia è quella di Dj Fabo che, in seguito ad un incidente stradale, si è ridotto a vivere come un vegetale e, chiedendo l’aiuto dell’Associazione Luca Coscioni, ha smesso di soffrire. E’ stato accompagnato in Svizzera da Marco Cappato che, dopo aver accolto la richiesta di aiuto da Fabo accompagnata da sue dichiarazioni, è stato anche denunciato di suicidio assistito. Ad oggi Fabo ci ha lasciati, Marco Cappato non è stato arrestato e finalmente la legge del testamento biologico è stata approvata, è stata garantita a tutti la dignità di morire.

Testo argomentativo sul testamento biologico: conclusioni

Dopo aver analizzato nel dettaglio le storie di due vite stroncate da incidenti che li avevano ridotti ad una vita come fossero dei vegetali, possiamo dedurre che il testamento biologico sia una legge giusta e che sarebbe dovuta essere approvata tanto tempo fa, si sarebbe evitata tanta inutile sofferenza ai malati e a chi gli stava intorno. E’ una legge che tutela i malati da accanimenti terapeutici, inutili battaglie contro una vita che, forse, era destino terminasse in quel momento e in quel modo, e poi con il testamento biologico si eseguono le volontà del malato che esprime chiaramente le proprie condizioni quando è in grado di farlo. La Englaro, Welby e per ultimo Dj Fabo hanno sofferto molto e nella loro sofferenza un grido di aiuto e di voglia di cambiamento si è alzato e, finalmente, il 14 dicembre 2017 è stato ascoltato. Come dice un famoso genetista e scienziato italiano, Luigi Luca Cavalli-Sforza, “Ognuno di noi ha diritto di disporre della propria vita, fino a quando questo non danneggi gli altri. Quindi sono favorevole all’eutanasia.”

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