Per il raggiungimento di un’ Europa più unita e forte, l’ attenzione si sposta questa volta sui giovani e sulle loro possibilità di studio, qualifica e riconoscimento lavorativo. La Commissione Europea ha richiesto infatti la creazione di uno Spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 che si occupi in primo piano di sincronizzare le opportunità d’ istruzione dei giovani all’ interno dell’ Unione, di migliroare le possibilità di apprendimento e di incrementare la mobilità attraverso una card europea che oltre alla funzionalità pratiche offerte, possa diventare il simbolo di una nuova identità studentesca.
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La rivoluzione dei diplomi
Non esiste tutt’ ora un sistema che preveda il riconoscimento delle qualifiche e dei titoli di studio ottenuti per gli studenti dell’ Unione Europea: è questa la realtà che milioni di giovani devono affrontare ogni giorno perdendo tempo e opportunità lavorative. Si tratta di una vera e propria rivoluzione quella che la Commissione Europea ha proposto: il riconoscimento reciproco e automatico dei diplomi e dei periodi di studio all’estero. Per esempio sarà possibile essere ammessi in un’ università francese e passare all’ anno di studi seguente dopo aver conseguito il primo in Italia, si potrà insegnare in Spagna o in Germania anche se l’ abilitazione non è stata ottenuta in quel Paese ma altrove e la propria laurea sarà finalmente riconosciuta in ogni Stato Europeo.
Nuovi obiettivi e proposte
I leader della Ue già dal 2016 si sono mobilitati per la creazione di un piano azioni a sostegno della gioventù ma l’esecutivo di Bruxelles ha attualmente avanzato nuove proposte che guardano da vicino le esigenze dei giovani europei. Si prevede infatti la creazione di Centri di eccellenza per l’istruzione e la formazione professionale permettendo così di affrontare la richiesta di un mercato lavorativo sempre più esigente. E’ stata inoltre sottolineata la necessità di coinvolgere attivamente i giovani nella vita democratica e civile del Paese raggiungibile attraverso l’educazione e cura della prima infanzia, l’insegnamento delle lingue straniere e soprattutto con il miglioramento della mobilità all’ interno dell’ Unione Europea per potenziare le opportunità di apprendimento e di scambio reciproci.