Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha recentemente emesso una sentenza che riguarda il test d’ingresso di Medicina (TOLC-Med) per l’a.a. 2023/2024, dichiarando le prove illegittime. La decisione, che ha suscitato un ampio dibattito nel mondo accademico e tra gli aspiranti studenti di medicina, si basa su più fattori chiave.
La decisione del TAR si fonda infatti su due aspetti principali: la condivisione dei quesiti del test online e il sistema di “equalizzazione” dei punteggi. Il TAR ha osservato che alcuni candidati, avendo svolto la prova nei primi giorni, hanno divulgato online i quesiti, creando un ambiente non equo per tutti i partecipanti. Inoltre, si è rilevato che alcune scuole di preparazione ai test avevano accumulato domande e organizzato lezioni specifiche, favorendo chi era a conoscenza dei quesiti.
Inoltre, la sentenza ha sottolineato come il meccanismo di equalizzazione dei punteggi, un fattore chiave nel processo di attribuzione dei punteggi finali, presentasse elementi di casualità non giustificati dalle esigenze oggettive della selezione. Questo ha influenzato l’ordine degli aspiranti non sulla base della loro effettiva performance, ma a causa di un fattore di parametrazione del punteggio che limitava, in modo diverso per ciascuno, il punteggio massimo raggiungibile.
A seguito di questi problemi, emersi ben prima della sentenza del TAR, e in risposta ai numerosi ricorsi presentati, il Ministero dell’Università ha annunciato importanti modifiche. Tra queste, la pubblicazione delle domande del test da una vasta banca dati pubblica, permettendo agli studenti di esercitarsi su migliaia di quesiti. La struttura del test dovrebbe rimanere invariata, ma si attendono ulteriori dettagli da un decreto ministeriale nelle prossime settimane. Queste modifiche rappresentano un passo significativo verso un accesso più trasparente e equo alle facoltà di Medicina.