"Turetta salvaci tu": la scritta dell’orrore nel bagno di un liceo di Monza - Studentville

"Turetta salvaci tu": la scritta dell’orrore nel bagno di un liceo di Monza

Uno stencil e della vernice spray nera. Questo è servito per la vergognosa scritta scoperta da una studentessa e prontamente rimossa dall’istituto. Difficile trovare il colpevole, la preside pensa a una persona esterna.

È comparsa la settimana scorsa sulla porta di uno dei bagni del liceo classico e musicale “Bartolomeo Zucchi” di Monza, una scritta scioccante e vergognosa fatta con la vernice spray nera: “Turetta salvaci tu”. Un messaggio (forse) di sostegno a Filippo Turetta, il ragazzo accusato di aver ucciso la sua ex-fidanzata Giulia Cecchettin e poi scappato in Germania dove è stato poi arrestato. La scritta offensiva è ancora più inquietante se si pensa che è stata fatta quando tutta Italia era ancora profondamente scossa dalla morte di Giulia e solo pochi giorni della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Lo choc all’interno del liceo

Il Liceo Zucchi è uno dei più prestigiosi della zona, noto anche per il suo grande impegno contro le discriminazioni di genere. Qui ogni anno gli studenti organizzano una giornata speciale in cui sfidano i tradizionali stereotipi di genere andando a scuola indossando le gonne.

La scritta offensiva è stata scoperta nei bagni delle toilette femminili al piano terra da una studentessa e prontamente rimossa dal personale dell’istituto. La preside, Rosalia Natalizi Baldi, ha condannato fermamente l’atto definendolo inqualificabile, e organizzato un incontro con docenti e rappresentanti degli studenti per affrontare prontamente la situazione.

La preside ha anche ipotizzato che il gesto potrebbe essere stato compiuto da una persona esterna alla scuola. L’istituto stava infatti preparando una mostra chiamata “Filo Rosso” dedicata al tema della violenza contro le donne: la scritta potrebbe essere stata realizzata di pomeriggio quando la scuola era aperta perché alcuni studenti erano impegnati nell’allestimento della mostra e c’era movimento tra la strada e gli spazi scolastici.

Il contesto resta particolarmente delicato e la preside ha tenuto a sottolineare che il dialogo con gli studenti rimane aperto.

La condanna del sindaco

Il sindaco Paolo Pilotto ha preso posizione, definendo l’atto come opera di uno stolto che non comprende la gravità delle sue azioni. Ha sottolineato l’impegno continuo della città contro la violenza sulle donne, non solo il 25 novembre ma ogni giorno dell’anno, attraverso collaborazioni tra scuole, associazioni e istituzioni.

“Nella nostra città scuole, associazioni e istituzioni collaborano tutti i giorni dell’anno, non solo il 25 novembre, per contrastare la violenza sulle donne. Ne sono la prova i tanti accordi siglati e i progetti innovativi avviati, anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Qui c’è una città intera alleata contro la violenza a partire dagli studenti”

Il comunicato rilasciato dal liceo

L’istituto ha pubblicato sul suo sito istituzionale un comunicato: “La comunità tutta del Liceo Zucchi, Dirigente, docenti e studenti, prende le distanze e stigmatizza l’isolato episodio accaduto nei giorni scorsi all’interno del Liceo, forse ascrivibile anche ad un esterno.
Nel contempo, mai dimentica del proprio ruolo educativo, già nella giornata di oggi la scuola ha avviato con tutte le componenti un momento di riflessione e di confronto, sollecitato anche dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
È con la parola, è con il dialogo che la scuola ogni giorno educa alla difesa di valori quali la solidarietà, il sostegno, l’aiuto, la condivisione e il rispetto dell’altro. È con l’azione quotidiana, improntata a questi valori, che ciascuno di noi testimonia il proprio essere Uomo e Donna.
Oggi, studenti, docenti, dirigente si sono ridetti il senso profondo del fare scuola ed hanno rinnovato l’impegno a difendere, nei gesti quotidiani, i valori della non violenza, contro ogni forma di sopraffazione.
Grazie studenti tutti per i Vostri interventi, grazie professori: possiamo costruire un oggi migliore, insieme”.

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