Intervistato telefonicamente dal Corriere della Sera Brescia, senza mezzi termini Umberto Galimberti ha affrontato una serie di temi rilevanti. Tra questi, l’intersezione tra religione e politica. Il filosofo, ha” preso di mira” figure politiche di spicco come Salvini e Meloni, evidenziando il divario esistente tra l’insegnamento autentico di Gesù e la sua reinterpretazione politica. «Non affermino Meloni e Salvini di essere cristiani, perché Gesù diceva: “Ero straniero e mi avete accolto”. Ma non si è fermato qui: ecco ciò che emerso dalle sue parole anche in ambito scolastico.
Smartphone ai bambini come strumento di socializzazione
Umberto Galimberti è un filosofo, psicanalista e accademico italiano di spicco. È noto per le sue riflessioni su una vasta gamma di argomenti, e ha dedicato gran parte della sua carriera all’analisi critica dei temi culturali, nonché all’indagine dell’essenza umana nel mondo moderno. La sua visione eclettica e il suo stile comunicativo gli hanno permesso di diventare uno dei pensatori contemporanei più riconoscibili in Italia. E’ autore di numerosi libri e la sua sua capacità di connettere questioni filosofiche con la vita quotidiana lo ha reso un autore popolare anche tra il pubblico non accademico.
Tornando alle sue parole, l’intervento di Galimberti non si è fermato, come anticipato, al solo contesto religioso: ha inquadrato il ruolo della tecnologia nelle vite dei giovani. Ad iniziare dal classico dilemma: “concedere o meno il cellulare ai bambini?” Oggi come oggi, gli smartphone non sono più semplici gadget, ma rappresentano uno strumento che permette la socializzazione. E se il bambino lo vuole, secondo Galimberti dovrebbe essergli dato. Allo stesso tempo, però, il filosofo ha puntato il dito sull’effetto oscurante della dipendenza tecnologica, terreno fertile per l’emergere di patologie psicologiche. L’ansia, la paranoia scatenata dall’attesa di una risposta a un messaggio sono solo alcuni degli aspetti che possono trasformare un innocuo strumento in una catena invisibile.
“I genitori andrebbero espulsi da scuola”
Spostandosi nell’ambito scuola, Galimberti ha enfatizzato la rilevanza del rispetto nei confronti degli insegnanti, particolarmente importante nelle scuole elementari. Ma ha puntato il dito contro l’eccessivo coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei propri figli, mettendo in guardia dai pericoli connessi a un intervento troppo invasivo. “I genitori fanno i sindacalisti dei figli: se non sono promossi ricorrono al Tar e gli insegnanti, per non passare le vacanze al Tar, li promuovono tutti”.
Infine, ha analizzato il ruolo che la psicologia ha assunto nell’ambito educativo. Con il suo ingresso nelle scuole, si è verificato un aumento incontrollato di diagnosi di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) e Sindrome di Asperger. Spostando l’attenzione sul tema del lavoro, ha evidenziato la mancanza di riconoscimento riservato ai giovani talenti. Considerando che il periodo tra i 15 e i 30 anni rappresenta l’apice della creatività, c’è il rischio che la società stia sprecando menti brillanti a causa delle precarie condizioni lavorative e della scarsità di opportunità.
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