Il riconoscimento è stato consegnato a Maria Amata Garito, Rettrice dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO; il prestigioso premio è intitolato all’informatico John McCarthy, vincitore del Premio Turing nel 1971.
Martedì 9 aprile 2024, nel corso di una conferenza interamente dedicata all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale generativa, è stata premiata un’importante figura nel campo dell’istruzione e dell’apprendimento: la Prof.ssa Maria Amata Garito, Fondatrice e Rettrice dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO. L’evento ha visto la partecipazione di imprenditori, manager e ricercatori provenienti da tutto il mondo, tra cui Abram Maldonado della Silicon Valley, ambasciatore di OpenAI e co fondatore Create Labs, uniti nel mostrare i risultati ottenuti grazie all’impiego dell’IA generativa nei settori in cui operano tra cui il mondo del lavoro, l’educazione, la formazione, il tempo libero e la medicina.
Il riconoscimento a Maria Amata Garito
Durante la conferenza, la Prof.ssa Garito è stata premiata con il riconoscimento intitolato all’illustre informatico statunitense John McCarthy, insignito del Premio Turing nel 1971 per i suoi contributi pionieristici nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Questo riconoscimento testimonia il lavoro straordinario svolto dalla Prof.ssa Garito nel campo dell’IA applicata ai processi di insegnamento e apprendimento, lavoro iniziato già nel 1991, mentre ricopriva il ruolo di Direttrice del CATTID presso l’Università La Sapienza di Roma, quando ha pubblicato il suo primo articolo sul British Journal of Educational Technology, aprendo la strada a decenni di innovazione nel campo dell’istruzione a distanza.
Questo premio segna un momento significativo nel percorso verso un utilizzo etico e responsabile dell’Intelligenza Artificiale. La visione della Prof.ssa Garito per il futuro dell’IA nell’istruzione è una chiamata all’azione per le università di tutto il mondo, affinché si uniscano nella condivisione e nella diffusione della conoscenza scientifica. Solo così si possono porre le basi per un futuro in cui l’IA sarà uno strumento al servizio dell’umanità.
L’impegno di Maria Amata Garito nell’utilizzo dell’IA Generativa per UNINETTUNO
Il premio conferito alla Prof.ssa Garito si deve al suo straordinario lavoro nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale generativa nel cyberspazio didattico dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO. Qui, milioni di contenuti, dalle videolezioni ai prodotti multimediali, creati e realizzati da alcuni dei migliori professori delle università tradizionali italiane, europee, del mondo arabo e degli Stati Uniti d’America, addestrano l’AI con conoscenze scientifiche garantite dai curricula di questi docenti, fornendo così un’esperienza di apprendimento di altissimo livello.
Una visione per il futuro dell’IA nell’istruzione
Al ritiro del premio, la Prof.ssa Garito ha sottolineato l’importanza di continuare a utilizzare l’IA per il bene dell’umanità puntando su un addestramento attraverso basi di conoscenze scientifiche autentiche. “Sono molto contenta di aver ritirato il premio John McCarthy perché ho avuto modo di conoscerlo personalmente a metà degli anni Ottanta al MIT di Boston ed ho utilizzato spesso le sue teorie cognitive come base per costruite il modello psicopedagogico e gli ambienti di apprendimento su Internet dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO. Oggi è molto importante far capire a tutti che l’IA può essere usata per il bene dell’umanità solo se l’addestramento avviene su basi di conoscenze realmente scientifiche nei diversi settori del sapere umano. Oggi purtroppo non è ancora così, perché le basi di conoscenza che utilizzano i sistemi di IA e la Chat GPT sono sulla rete, che è ricca di conoscenza ma anche di fake news e fake sapere. Ad ammetterlo è la stessa Chat GPT che, alla mia domanda ‘Quali sono i tuoi limiti?’, ha risposto ‘Non sempre le mie risposte garantiscono la validità dei loro contenuti perché mi sono addestrata su Internet dove esistono anche molte fake news e molti falsi saperi’”.