Da un recente rapporto di Almalaurea intitolato “I laureati e la sostenibilità ambientale” avente come obiettivo quello di approfondire la presenza nei corsi di laurea di tali tematiche e di quanto queste siano radicate, è venuto fuori che in Italia, 1 neolaureato su 7 ha svolto la propria tesi incentrandola su un tema green. Ma scopriamone di più.
1 tesi su 7 dedicata al tema green
Sono circa 222 mila i laureati – che hanno conseguito il titolo nel 2022 – ad aver collaborato alla redazione del rapporto che è stato portato avanti dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca e all’Università di Camerino. Il questionario al quale i partecipanti hanno dovuto rispondere, era composto da 12 domande. Dai dati è emerso che gli intervistati, durante il corso di laurea, hanno studiato almeno una tematica
legata alla sostenibilità ambientale. In maniera variabile rispetto al corso di laurea.
Per comprendere meglio, nel gruppo di architettura e ingegneria civile è stato il 94,1%, mentre tra i laureati del settore informatica la percentuale si è attestata al 28,4%. 92,7% tra i laureati del
gruppo agrario-forestale e veterinario; 42,1 % nel gruppo medico-sanitario e farmaceutico e 43,4% in quello delle scienze motorie e sportive. Ed ancora, 80,4% per l’area economica, giuridica e sociale; 72% in quella politico-sociale e comunicazione e 32,2% nel gruppo psicologico.
Altrettanto interessante è il fatto che chi abbia affrontato tali insegnamenti, lo abbia fatto nel 59,7% dei casi tra le materie obbligatorie e per il 40,0% in maniera volontaria, ovvero scegliendoli tra gli insegnamenti opzionali. In quest’ultimo gruppo spiccano laureati di secondo livello e per la maggior parte provenienti dall’area economica, giuridica e sociale. Inoltre, sempre chi abbia scelto di approfondire tali tematiche in maniera volontaria è risultato essere più proiettato nella ricerca del lavoro all’estero e avere avuto maggiori esperienze lavorative durante gli studi.
Quali sono le tematiche green più affrontate
Agli intervistati sono state proposte alcune possibilità: tra queste, il 41,1% ha dichiarato di aver affrontato insegnamenti dedicati alla gestione delle risorse, rifiuti e consumi; il 39,1% ai cambiamenti climatici e cura degli ecosistemi; il 37,9% dei laureati ha detto di aver approfondito la sostenibilità energetica e il 35,6% l’impatto della sostenibilità ambientale sugli aspetti socio-economici della società. Percentuali più basse hanno invece riguardato chi ha studiato tematiche relative all’agricoltura e alimentazione sostenibile; all’edilizia, infrastrutture e industrie sostenibili; all’urbanistica e paesaggistica per la sostenibilità ambientale e all’imprenditorialità sostenibile. Tutte inferiori al 24%.
Ma guardiamo un attimo al futuro, o meglio all’ingresso nel mondo del lavoro. Dal rapporto è emerso che “a livello di genere, le donne più degli uomini ritengono che le tematiche legate alla
sostenibilità ambientale saranno rilevanti in futuro nel mercato del lavoro (in media 7,9
rispetto a 7,6) e ciò è confermato in tutte le aree disciplinari”.
La differenza di genere
Riallacciandoci a quanto appena detto, non possiamo non fare anche il punto delle differenze di genere in tale ambito. E’ emerso come gli uomini (65,4%) affrontino più frequentemente delle donne (58,9%) insegnamenti green. L’unica eccezione si scorge nell’area STEM dove la differenza tra i generi è di 2,3 punti percentuali, ma a favore delle donne. Sempre queste ultime hanno dichiarato in maniera maggiore rispetto agli uomini che la motivazione che si cela dietro l’interesse verso i temi legati alla sostenibilità ambientale è “il desiderio di migliorare il benessere della società e delle future generazioni“.
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