Un robot gestito dall’AI terrà il discorso finale ai neo laureati
Ebbene sì, mentre l’AI continua a fare passi da giganti estendendosi ai più svariati campi della nostra società, in America, precisamente presso la D’Youville University di Buffalo, una piccola università privata nello stato di New York, hanno reclutato un relatore sicuramente fuori dall’ordinario per la cerimonia di laurea. Si tratta di Sophia, un robot umanoide lanciato creato da Hansen Robotics nel 2016. Che, per l’occasione, affronterà il tema dell’intelligenza artificiale. Ma come si è arrivati a questa scelta? E come l’hanno presa gli studenti?
Il robot umanoide Sophia scelto per parlare di AI
Ogni anno, come racconta la presidente della D’Youville University, Lorrie Clemo, viene individuato un relatore che affronti il tema del discorso. I temi, in passato, sono stati di vario genere. Per quello di quest’anno c’era una netta preferenza per l’intelligenza artificiale. Se l’argomento era chiaro, chi avrebbe potuto parlarne in maniera convincente rappresentandola in modo da renderla il più “percepibile” possibile? “Dato che Sophia è un robot e funziona con l’intelligenza artificiale, abbiamo pensato che sarebbe stata una bella combinazione”, ha detto Clemo. Il robot ha un curriculum di tutto rispetto: ha già visitato 65 paesi ed ha parlato alle Nazioni Unite. Inoltre, oltre a riprodurre le sembianze di un umano – Sophia è ricoperta di silicone, che simula la pelle – il robot è anche animato dall’intelligenza artificiale. E anche per questo è stato “ingaggiato” come relatore della cerimonia in programma l’11 maggio.
Cosa ne pensano gli studenti
Ma, come sempre accade con notizie di questa portata, non tutti l’hanno presa benissimo. Numerosi studenti, ex studenti e membri della comunità sono rimasti abbastanza sorpresi tanto che, inizialmente, molti hanno ritenuto si trattasse di una fake news. Alcuni studenti hanno persino deciso di lanciare una petizione al fine di far tornare l’ateneo sui propri passi. Per molti, il robot non potrebbe mai essere in grado di incoraggiare in maniera efficace i neolaureati. Tra i detrattori di questa scelta, qualcuno ha sollevato delle critiche riguardo l’uso delle risorse economiche necessarie per avere Sophia per l’occasione. Anche se non ci sono, in merito, notizie certe, si stima che l’operazione possa costare all’università tra i $ 40.000 e i $ 75.000. Una cifra che potrebbe essere usata meglio. Ad esempio donata ad uno degli studenti, o sfruttata per attività all’interno dell’ateneo.
L’università è convinta della sua scelta
Nonostante le polemiche, l’università è rimasta irremovibile. Ritiene che il robot sia un’ottima scelta come oratore, e spera che anche gli studenti più restii riescano a rintracciare quanto di buono ci sarà nel discorso. Che, più che un discorso, in effetti sarà una sorta di “intervista” attraverso una discussione con John Rizk, presidente dell’Associazione governativa studentesca dell’Università di D’Youville. Da questa potrebbe venire fuori uno spunto di riflessione sulle opportunità e le limitazioni della tecnologia nel mondo della sanità.
In proposito, Lorrie Clemo ha dichiarato:
“Un ruolo importante dell’istruzione superiore è quello di essere un incubatore di innovazione e di preparare gli studenti sia alle opportunità che alle sfide del futuro. Questo evento rappresenterà un’intersezione tra tecnologia e istruzione. Mentre i nostri studenti celebrano un importante traguardo della vita, speriamo di farli continuare a pensare in grande mentre intraprendono carriere che promuovono il benessere e rispondono alla crisi sanitaria che la nostra società sta affrontando”.
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