L’Università di Bergamo ha sospeso le cerimonie di laurea triennale: la decisione è stata presa per motivi di sicurezza e ordine pubblico.
Nei giorni scorsi, su disposizione del Senato Accademico, l’Università di Bergamo ha preso una decisione con pochi precedenti in Italia: a partire dalla prossima sessione estiva e fino a data da destinarsi, tutte le attività relative alle cerimonie di proclamazione delle lauree triennali sono sospese. Il rettore Sergio Cavalieri ha motivato la scelta, presa in seguito ai comportamenti discutibili e potenzialmente pericolosi verificatisi durante le celebrazioni passate, con l’obiettivo di preservare il decoro e l’ordine pubblico.
Totale sospensione delle celebrazioni: una decisione drastica
La decisione di sospendere le cerimonie di proclamazione delle lauree triennali è stata presa in seguito a una serie di episodi che hanno portato all’esaurimento la tolleranza dell’ateneo. Il rettore Cavalieri ha spiegato che, nonostante i numerosi tentativi di sensibilizzare gli studenti, le celebrazioni si sono spesso trasformate in manifestazioni poco decorose, mettendo a rischio la sicurezza e disturbando l’ordine pubblico.
Gli incidenti che si sono verificati durante le celebrazioni precedenti hanno evidenziato comportamenti inaccettabili da parte di alcuni partecipanti: gli uscieri, i docenti e persino altri studenti dell’ateneo sono stati oggetto di insulti, mentre le strade circostanti sono state lasciate sporche e invase dai resti dei festeggiamenti. La decisione di sospendere le celebrazioni è stata quindi presa per garantire la sicurezza di tutti e preservare l’immagine dell’università all’interno della comunità.
Le reazioni degli studenti
La sospensione delle cerimonie di laurea ha generato reazioni contrastanti tra gli studenti. Mentre alcuni comprendono la necessità di preservare l’ordine pubblico, altri si sentono delusi per l’interdizione delle celebrazioni. Le associazioni studentesche come Futura e Azione Universitaria Bergamo hanno espresso preoccupazione per il divieto assoluto di festeggiare, soprattutto perché quest’anno i festeggiamenti avrebbero coinvolto gli studenti che hanno vissuto l’esperienza della pandemia sul proprio percorso di studi. Il loro suggerimento è quello di garantire maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine durante le cerimonie.
La ricerca di eventuali alternative
Il rettore Cavalieri ha assicurato che l’università sta lavorando con la Consulta degli studenti per individuare valide alternative che consentano agli studenti di celebrare il traguardo della laurea in modo sicuro e rispettoso. La decisione di sospendere le celebrazioni è stata presa con amarezza, sperando che si possano però trovare delle soluzioni che permettano agli studenti di vivere un momento importante senza mettere a repentaglio la sicurezza e il decoro dell’ateneo.
Le parole dell’ateneo dopo la decisione
Nell’informativa accademica rilasciata in seguito alla decisione, il rettore Sergio Cavalieri e Gianluca Messina, Presidente della Consulta degli studenti, hanno dichiarato: «Siamo giunti a questa spiacevole decisione dopo aver più volte provato a sensibilizzare l’intera comunità studentesca e a responsabilizzarla, arrivando a chiedere a laureandi e laureande di firmare un documento in cui garantivano un comportamento consono alla solennità del momento e impegnavano a tale vincolo anche amici e parenti. Purtroppo tutto ciò non è bastato ad evitare situazioni non solo sistematicamente poco decorose ma che a volte hanno raggiunto il limite della sicurezza e dell’ordine pubblico, sommandosi talvolta ad ulteriori episodi inaccettabili come insulti di ogni tipo rivolti agli uscieri, ai docenti e ad altri studenti e studentesse. Oltre a tutto quanto di cui sopra abbiamo dovuto tener conto anche delle numerose lamentele giunte all’Ateneo sia da parte dei cittadini, esasperati per la sporcizia disseminata o spesso abbandonata per le vie circostanti (bottiglie, alimenti, bicchieri, tubi di coriandoli sparati…) che da parte del personale docente e tecnico amministrativo dell’Ateneo. Comprendo l’amarezza che possa generare questa decisione ma vi assicuro che stiamo lavorando con la Consulta degli studenti, per trovare delle valide alternative che consentano ai nostri studenti e studentesse di celebrare un traguardo così importante in sicurezza, e nel rispetto dell’immagine e del ruolo dell’Ateneo all’interno della comunità».