Università di Genova si apre nel metaverso: l’idea
Un dipartimento dell’Università degli Studi di Genova si apre nel metaverso: potrebbe essere la prima università in Italia. Un caso unico nel suo genere. Il progetto riguarda il fatto di ricreare un dipartimento dello stesso ateneo proprio nel metaverso. Grazie a visori e a sensori gli studenti avranno modo di entrare nelle aule, seguire le lezioni “in presenza” o leggere gli annunci nelle bacheche, grazie all’intelligenza artificiale. Tutti potranno iscriversi, studiare e laurearsi “a distanza”. L’idea è del professor Luca Sabatini, relatore di una tesi di laurea su questo tema che verrà discussa a breve.
Università di Genova si apre nel metaverso: le dichiarazioni
Ha dichiarato lo stesso Sabatini, come riporta Ansa: “La prossimità fisica verrà bypassata dalla tecnologia e agiremo in modalità doppia: essere e non essere. Non c’è deprivazione, ma connessione tra il reale e il non reale. Questo spazio virtuale darà modo a tutte le anime che stanno lì dentro – studenti di tutte le nazionalità, docenti, personale non docente – di interagire in una esperienza tra reale e virtuale“. Le stanze del dipartimento di Economia saranno il simbolo della fine del vecchio “sito” e il posto in cui da oggi si otterranno le informazioni con un semplice click. Ci sarà diffidenza nei confronti di questa innovazione? Potrebbe accadere lo stesso percorso vissuto dalle università telematiche, prima viste non proprio di buon occhio rispetto alle università statali, cosiddette classiche. La vera e propria svolta è avvenuta poi in tempo di pandemia, in cui la didattica a distanza si è rivelata fondamentale per poter proseguire gli studi senza rischiare di uscire di casa e quindi essere contagiati.
Università di Genova: il caso del professor Sabatini
In realtà Sabatini non è un nome nuovo alle cronache, infatti anche lo scorso febbraio ha fatto parlare di sé per un curioso episodio. Il docente ha fatto laureare a distanza una ragazza rimasta intrappolata in un ingorgo stradale tra cantieri e incidenti sulla A26. La commissione ha accettato la discussione della tesi su Teams e “alla fine la studentessa si è laureata con il massimo dei voti a cui poteva ambire in base alla sua media, con una tesi sulla povertà e la sua evoluzione sino ai nostri giorni“, come ha dichiarato a suo tempo Sabatini. Ha commentato invece la neo dottoressa Elisa Santacroce: “Speravo andasse diversamente perché ci tenevo proprio alla discussione in presenza, dopo tutto questo tempo di lezioni a distanza. Ma, alla fine, meno male che la tecnologia ci è venuta in supporto“.
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