Università, il piano di Bernini per attrarre ricercatori

Università, il piano di Bernini per attrarre ricercatori

Università, il piano di Bernini per attrarre ricercatori

Negli ultimi anni l’Italia ha assistito a una crescente migrazione di talenti accademici verso l’estero. Per contrastare questa fuga di cervelli, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha presentato un ambizioso piano strategico. L’iniziativa mira ad aumentare l’attrattività del sistema universitario italiano, creando nuove opportunità per ricercatori qualificati e incentivando il rientro dei talenti italiani.

Il piano per attrarre i ricercatori

Bernini ha illustrato il progetto durante gli Stati generali dell’Università organizzati da Forza Italia. Il piano si struttura in più fasi, a partire da un avviso pubblico finanziato con 50 milioni di euro rivolto ai giovani vincitori dei bandi del Consiglio Europeo della Ricerca attualmente operanti fuori dall’Italia.

Dettagli del bando e criteri di partecipazione

Il finanziamento previsto dal piano Bernini si articola su due principali schemi supportati dall’European Research Council. Lo schema Starting è destinato a ricercatori con esperienza post-dottorato compresa tra 2 e 7 anni che dimostrano un curriculum scientifico promettente. Lo schema Consolidator si rivolge invece a professionisti con 7-12 anni di esperienza dopo il dottorato, che hanno già evidenziato indipendenza e maturità scientifica.

I progetti finanziabili avranno durata massima di 36 mesi. Possono candidarsi al bando tutti i ricercatori che abbiano vinto uno dei due schemi di finanziamento, concluso il proprio progetto presso un’istituzione estera e che attualmente svolgano attività di ricerca fuori dall’Italia.

Finanziamenti e investimenti complessivi

Il piano della ministra Bernini prevede un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro specificamente dedicati al rientro dei ricercatori dall’estero. Questa cifra si aggiunge ad altri stanziamenti recenti: 5 milioni destinati a progetti di cooperazione internazionale e 20,3 milioni per supportare la ricerca fondamentale in università e centri di ricerca secondo il decreto First, firmato a marzo 2023.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha garantito che il sostegno economico sarà continuo, sottolineando che questi 50 milioni rappresentano solo un primo stanziamento, con ulteriori risorse in fase di individuazione attraverso diversi capitoli di bilancio.

Implicazioni per il sistema accademico italiano

Il piano Bernini mira a invertire la fuga dei talenti, potenziando l’ecosistema della ricerca nazionale. Questa strategia rappresenta un investimento cruciale per la competitività del sistema universitario italiano, con benefici attesi sia per gli atenei che per i giovani ricercatori, contribuendo al rafforzamento del capitale umano e dell’innovazione scientifica.

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