Università, solo il 37% degli studenti STEM è di genere femminile - Studentville

Università, solo il 37% degli studenti STEM è di genere femminile

Nelle università italiane solo il 37% degli studenti in discipline STEM è di genere femminile.
Università, solo il 37% degli studenti STEM è di genere femminile

Le donne nelle materie STEM

Secondo un quadro completo che emerge chiaramente dal terzo rapporto dell’Osservatorio Stem, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Deloitte e dal Programma di politiche pubbliche di Deloitte, il numero di studentesse italiane coinvolte  in materie STEM rimane costantemente stagnante.

In un’era in cui il digitale assume un ruolo sempre più predominante, la richiesta di competenze adeguate è imperativa. Tuttavia, l’attuale sistema formativo, specialmente per le donne, mostra difficoltà nel tenere il passo con l’accelerazione dell’innovazione. Le sfide globali, tra cui la transizione ecologica e la digitalizzazione, richiedono una profonda comprensione delle discipline scientifico-tecnologiche. Nel periodo 2021-22, solo il 37% degli studenti che si dedicano alle discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) risultava essere di sesso femminile, un dato che non ha subito variazioni negli ultimi 10 anni.

Tasso di occupazione donne laureate in discipline STEM

In aggiunta a questo scarto di genere nelle discipline Stem, emerge un’altra disparità significativa. Nonostante le donne raggiungano livelli di eccellenza durante il percorso di studi, il tasso di occupazione post-laurea risulta inferiore rispetto ai loro colleghi maschi. Questo dato preoccupante evidenzia un ostacolo persistente nella trasformazione delle competenze acquisite nell’ambito accademico in opportunità di lavoro concrete per le donne.

Iniziato nel 2020, questo studio approfondisce il panorama dell’istruzione tecnico-scientifica, analizzando gli orientamenti degli studenti e delle aziende, nonché le principali barriere che ostacolano l’accesso a un’educazione adeguata. I risultati preliminari di questo report, anticipati dal Sole 24Ore, pongono l’accento sulla necessità urgente di intervenire affinché il sistema educativo si adatti alle esigenze di un mondo in continua evoluzione, garantendo pari opportunità di crescita e occupazione per entrambi i sessi.

Donne nei corsi di laurea scientifici

Il dato medio, sebbene fornisca una visione generale, celere differenze sostanziali tra i vari cluster Stem. Le donne emergono come una presenza significativa soprattutto nei corsi dell’area scientifica, dove rappresentano il 58% del totale, e nelle discipline di Architettura e Ingegneria civile, contribuendo al 46%. Tuttavia, è importante notare che esse costituiscono ancora una minoranza ristretta nell‘Ingegneria industriale e dell’Informazione (23%) e ancor di più nell’ambito dell’Informatica e delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (15%), che è di per sé un settore particolarmente di nicchia.

Nonostante la loro presenza numericamente inferiore, le studentesse Stem si distinguono per risultati accademici superiori sia in termini di voti ottenuti che per la regolarità nello svolgimento degli studi. L’analisi del tasso di conversione degli studenti in laureati negli ultimi 6 anni, condotta da Deloitte, evidenzia che, in media, le performance migliori si registrano tra le studentesse in ogni cluster. Un dato notevole si riscontra anche nel settore dell’Informatica e delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, dove, nonostante la netta minoranza femminile, il tasso di successo risulta superiore rispetto ai colleghi maschi. Inoltre, il voto medio di laurea tra le donne è più elevato (104,2 su 110, rispetto al 102,3 degli uomini secondo i dati di Almalaurea), e si evidenzia una maggiore puntualità nel completamento degli studi: il 58% delle donne ha concluso il percorso entro i tempi previsti, a fronte del 53% degli uomini.

 

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