In Spagna latino e greco rinascono
In Spagna si sta assistendo a un rinnovato amore per le lingue da molti considerate “morte” come il latino e il greco. Lo dimostra il fatto che, in un decennio, il numero delle iscrizioni alla facoltà di Lettere Classiche è aumentato del 26%. Ma come si spiega questa inversione di tendenza? Perché sì, è vero che le lingue classiche rimangono fondamentali per la comprensione delle radici della cultura occidentale, della filosofia, della storia e della letteratura, ma è anche vero che con lo sviluppo della tecnologia e con l’influenza esercitata dalla globalizzazione sono finite, in molti casi, per essere abbandonate in favore di altri studi. Oggi, però, stanno tornando a riscuotere interesse.
Un nuovo interesse per lo studio delle lettere classiche
A farle mettere da parte è stato sicuramente un mix di fattori, dai cambiamenti nel mercato del lavoro alla riduzione del prestigio delle discipline classiche, dalle riforme che in molti paesi le hanno escluse o ridotte nei programmi scolastici alla percezione della loro difficoltà. Eppure, gli studenti universitari spagnoli stanno dimostrando di essere tornati ad apprezzarle. Secondo i dati del Ministero della Scienza, Innovazione e Università spagnolo, in un decennio le iscrizioni alla facoltà di Lettere Classiche hanno subito un’impennata.
Facendo riferimento allo scorso anno accademico, si sono iscritte al corso 540 persone, ovvero il 26% in più rispetto al 2014/2015. Sorprendentemente non si può dire lo stesso di facoltà come Filologia inglese, dove le iscrizioni sono diminuite del 25%. Sempre secondo i dati raccolti dal Ministero, nello stesso intervallo di tempo sono diminuite del 25% le iscrizioni nel campo delle filologie. Anche Lingue moderne e applicate ha registrano un calo del 34% rispetto al 2014. In lingue quali francese, tedesco o arabo il calo è ancora più impressionante, pari al 45%.
Perché il latino e il greco stanno vivendo una nuova popolarità
All’Università di Siviglia, il numero di studenti iscritti al primo anno di Filologia greca e latina è aumentato da 60 a 80 in un anno. Come riporta il sito Culturaclasica, Francisco J. González Ponce, ex decano della Facoltà di Filologia, ritiene che tale aumento sia merito del lavoro eccellente svolto dai colleghi delle scuole superiori, che ormai sono quasi tutti specialisti.
“E da qui deriva la vocazione. Il latino è una lingua molto difficile, perché è molto astratta, ma quando cominciamo a capire, il latino è un torrente di saggezza che ci arriva e, naturalmente, ci illumina. E ci apre una porta non solo alla sintassi e alla linguistica, ma a un’intera cultura, quella romana, che non conosciamo molto bene. Lo stesso vale per il greco. E gli studenti lo percepiscono”.
Discipline classiche: i tassi di occupazione in Andalusia sono più alti
E’ anche per questo che le “lingue morte” stanno avendo una nuova vita? Secondo quanto afferma lo stesso Ponce, gli indici di occupazione in Andalusia sarebbero più alti nelle discipline classiche che in altre filologiche. Questo perché, quando si tratta di iscriversi alla scuola secondaria, anche se i posti disponibili sono pochi ci sono meno candidati. A cosa si deve, invece, la diminuzione delle iscrizioni in facoltà quali Lingue moderne?
Secondo Patricia Martinez, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Autonoma di Madrid (UAM), il calo sarebbe dovuto al fatto che la loro pratica, negli istituti superiori, starebbe via via scomparendo. Se non le si conoscono, non possono suscitare interesse. E, invece, la preside ne ricorda la grande utilità. “Parlare due o tre lingue oltre a quella madre ti garantisce quasi un lavoro di alta qualità”. Ed anche nel campo dell’intelligenza artificiale sono una preziosa skill.
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Foto apertura di M. H. da Pixabay