Università telematiche in crescita: nuove regole e sfide

Boom università telematiche: Multiversity supera La Sapienza

Le università telematiche conquistano un ruolo sempre più centrale nel panorama accademico italiano, con 273.762 iscritti nel 2024.
Boom università telematiche: Multiversity supera La Sapienza

Le università telematiche conquistano un ruolo sempre più centrale nel panorama accademico italiano. Con 273.762 iscritti nel 2024 contro i 52.118 del 2014, quasi un sesto degli studenti universitari italiani frequenta oggi corsi online. Il gruppo Multiversity Spa, con 169.020 iscritti, ha superato persino La Sapienza di Roma.

Il boom degli atenei telematici

Il fenomeno delle università telematiche ha registrato una crescita vertiginosa: gli studenti iscritti sono passati da 52.118 nel 2014 a 273.762 nel 2024, rappresentando oggi quasi un sesto degli universitari italiani.

Il gruppo Multiversity Spa, che comprende Pegaso (99.556 iscritti), Mercatorum (56.335) e San Raffaele Roma (13.129), con un totale di 169.020 studenti, è diventato il primo polo universitario in Italia, superando la Sapienza di Roma (111.960 iscritti). Questo successo è attribuibile principalmente a strategie di marketing aggressive e costi relativamente contenuti, che hanno attratto soprattutto studenti over 28 (57%) e lavoratori (60%).

Qualità della didattica e rapporto studenti/docenti

La crescita esponenziale delle università telematiche solleva interrogativi sulla qualità formativa offerta. Secondo il rapporto ANVUR 2023, mentre le università pubbliche ottengono prevalentemente giudizi tra “molto positivo” e “pienamente soddisfacente”, le telematiche presentano valutazioni inferiori.

Solo UniNettuno e San Raffaele Roma raggiungono il livello “pienamente soddisfacente”, mentre otto atenei online si fermano al giudizio “soddisfacente” e quattro ricevono valutazioni “condizionate”, che rappresentano un avvertimento formale del ministero.

Particolarmente critico è il rapporto studenti/docenti: nelle telematiche si conta una media di 384,8 studenti per professore, contro i 28 delle università tradizionali. I dati evidenziano appena 710 docenti, principalmente a tempo determinato, per circa 174.000 iscritti.

Questa carenza compromette non solo la ricerca, ma anche la qualità didattica, privilegiando modalità di insegnamento esclusivamente “trasmissive” con videolezioni asincrone e limitata interazione personale.

Le nuove regole e provvedimenti normativi

Di fronte alle criticità emerse, il decreto ministeriale n. 1154 del 2021 (decreto Messa) obbligava gli atenei online ad uniformarsi agli standard delle università tradizionali. Successivamente, il decreto Bernini (DM n. 1835/2024) ha introdotto significative agevolazioni per le telematiche, raddoppiando il numero massimo di studenti permessi e posticipando di almeno tre anni i requisiti minimi di docenza.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti