La riforma della ministra Bernini punta ad alzare gli standard di qualità degli atenei online con nuove regole su esami, didattica e rapporto studenti-docenti.
Con il decreto 1154/2024, firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, le università telematiche italiane si preparano a una svolta totale. A partire dall’anno accademico 2025/2026, gli esami universitari – sia intermedi che finali – saranno obbligatoriamente svolti in presenza, presso la sede legale degli atenei online o in strutture da loro autorizzate.
La valutazione di ogni esame sarà affidata a commissioni composte da almeno due docenti della disciplina, una novità introdotta per garantire una maggiore trasparenza e un’accurata verifica delle competenze acquisite dagli studenti. Secondo il Ministero, con questo ulteriore requisito, la credibilità delle lauree online non sarà più messa in discussione come invece avviene fin troppo spesso adesso.
Un altro pilastro della riforma riguarda l’implementazione delle lezioni sincrone e quindi non registrate: almeno il 20% delle attività didattiche dovrà svolgersi in modalità live per favorire l’interazione diretta tra studenti e docenti e avvicinare l’esperienza di e-learning a quella delle università tradizionali.
Classi a numero chiuso e nuovi rapporti studenti-docenti
La riforma introduce per la prima volta anche dei limiti precisi al numero di studenti per classe: fino a 500 studenti per i corsi umanistici e 150-200 per quelli scientifici, numeri decisamente più in linea con gli standard internazionali; questo cambiamento sarà accompagnato da una netta riduzione del rapporto studenti-docenti che, con il nuovo decreto, diventa un docente ogni 150 studenti nell’area scientifica e uno ogni 200 studenti per i corsi umanistici.
Per garantire un adeguato livello qualitativo, sarà inoltre richiesto agli atenei online di raddoppiare il numero di docenti strutturati per l’attivazione di corsi a distanza: questa disposizione si applicherà immediatamente ai corsi di prossima partenza, mentre quelli già avviati avranno un anno di tempo per adeguarsi.
Nuova classificazione dei corsi universitari
Il decreto ridefinisce anche la struttura dell’offerta formativa, suddividendo i corsi in quattro categorie principali:
- Convenzionali: didattica prevalentemente in presenza, con una quota massima del 20% online.
- Misti: didattica erogata online tra il 20% e il 66%.
- Prevalentemente a distanza: con oltre il 66% di lezioni online.
- Integralmente a distanza: didattica interamente online.
Questa classificazione mira a offrire maggiore flessibilità alle università , garantendo allo stesso tempo elevati standard qualitativi attraverso requisiti specifici per ogni modalità di erogazione.
Un passo avanti per il futuro dell’e-learning
Il Ministro Bernini ha definito questa riforma un tassello fondamentale per modernizzare l’università italiana: «La discussione sulla serietà delle lauree online è destinata a concludersi». L’obiettivo è chiaro: costruire un sistema formativo che coniughi flessibilità e rigore accademico rafforzando la posizione dell’Italia nel panorama internazionale dell’e-learning.
La nuova normativa entrerà in vigore con l’anno accademico 2025/2026, ma gli atenei avranno tempo fino al 2026/2027 per completare l’adeguamento delle strutture e del personale. In attesa di ulteriori decreti attuativi, il settore dell’università telematica si prepara a una trasformazione che potrebbe cambiare radicalmente il volto dell’istruzione superiore online in Italia.