ERRORI GRAMMATICALI: I DUBBI PIU' COMUNI NELL'USO DI PAROLE. Quando si parla o si scrive non è importante solo l’ortografia, ma anche il modo e il contesto in cui si usano certe parole. A volte può capitare che si usino alcuni verbi, alcuni avverbi o altro senza conoscerne esattamente il significato, ma semplicemente perché lo ascoltiamo di continuo in televisione, nei film e in altri contesti. Il fatto che una parola o gruppi di parole vengano usati di continuo non vuol dire assolutamente che siano utilizzati nel modo corretto. O sì? Ora comincerei un discorso filosofico e non è il caso. In questo post chiarirò alcuni dubbi sull’uso di parole o gruppi di parole, per aiutarti ad usarli nel modo più corretto.
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ERRORI E DUBBI GRAMMATICALI: COME USARE PAROLE E GRUPPI DI PAROLE. Vediamo adesso come e quando usare parole e gruppi di parole:
• Affatto
Affatto vuol dire del tutto, completamente. Di norma viene usato in frasi affermative: Abbiamo idee affatto diverse. In questi anni si è diffusa l’abitudine di usarlo anche nelle frasi negative per rafforzare appunto la negazione: Non sono affatto stanca. In altri casi viene usato anche nelle risposte col significato di “per niente”: “Stanca?” “Affatto”. Se nella lingua parlata ci aiuta l’intonazione della voce, nello scritto è sempre bene affiancarlo a niente: Hai fame? Niente affatto.
• Assai bello o bello assai?
Assai bello, vi prego! Bello assai è carino da dire in famiglia e non oltre.
• Assolutamente o assolutamente no?
Stessa storia per affatto. Cosa vi costa rispondere Assolutamente sì o Assolutamente no? Non perdete di fascino, tranquilli.
• Attimino e aiutino
Già un attimo è breve, perché usare anche l’attimino? Da evitare in frasi tipo: questo pantalone è un attimino stretto, questa pasta è un attimino salata. Un attimino è espressione di tempo non di modo. Volete l’aiutino? Andate nei quiz televisivi.
• Codesto
Come avete imparato a scuola, è l’aggettivo dimostrativo che indica una cosa o persona lontano da chi parla e vicino a chi ascolta. Ormai viene usato solo nel linguaggio scritto burocratico e in Toscana.
• Tu, lei, voi
Dai del tu ai tuoi amici e a persone con cui hai una certa confidenza. Dai del lei ai professori, agli sconosciuti, a persone con cui non hai una certa confidenza. Il voi non lo usi con nessuno, lo dico soprattutto per chi viene dal Meridione, come me, dove è molto usato (io lo adoro, ma la vita è crudele).
• Esatto
Quando ti chiedono se sei stanco cosa rispondi? Sì o Esatto? Ti conviene pensare e scegliere bene (sì, sì, sì).
• Fare
Se vi fate le Bahamas, se vi hanno fatto un anello sono contento per voi. Ma esistono anche i verbi, girare, partire per, viaggiare e regalare.
• La frutta, il frutto, i frutti
Il frutto è il prodotto della pianta e i frutti è il plurale. La frutta è un nome collettivo e può indicare per esempio la spesa che fate dal fruttivendolo: hai comprato la frutta? Il suo plurale è le frutta.
• Grande e Grosso
Alcune cose sono grandi e alcune cose sono grosse. Ti do un’indicazione: in genere grosso è riferito a cose materiali, grandi ad aspetti morali e intellettuali. Il successo meglio che sia grande o grosso?
• Ma però
Cosa vuoi che ti dica? Grammaticalmente non è sbagliato, stilisticamente non si può guardare…e soprattutto sentire.
• Tre e mezzo o tre e mezza?
Come ti pare.
• Niente, nulla nessuno, mica
Niente, nulla o nessuno e mica se precedono il verbo non richiedono un’altra negazione, se invece lo seguono la richiedono. Nessuno lo ha visto/ non lo ha visto nessuno. Non cominciate un discorso con niente: Niente, è andata così.
Come per i dubbi grammaticali più comuni di parole e verbi anche qui ho fatto riferimento alla mia esperienza, a quello che di solito mi chiedono e per alcuni casi ho fatto riferimento a “Il Nuovo Salvalingua” di Valeria della Valle e Giuseppe Patota.
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