Per Valditara l’immigrazione illegale incide sulla violenza sulle donne
Secondo il ministro Valditara, ci sarebbe un incremento delle violenze sessuali, e questo sarebbe legato agli immigrati irregolari in Italia. Una dichiarazione resa in un contesto nel quale, forse, avrebbe potuto essere risparmiata, e che ha generato una serie di polemiche. Ma facciamo un passo indietro. In occasione della presentazione, alla Camera dei deputati, della Fondazione Giulia Cecchettin da parte del padre della ragazza vittima di femminicidio lo scorso anno, avvenuta il 18 novembre scorso, il Ministro dell’istruzione e del merito ha effettuato il proprio intervento tramite un videomessaggio che è stato proiettato durante l’evento.
Patriarcato e immigrazione irregolare nel videomessaggio di Valditara
E’ stato un intervento piuttosto discusso, sia perché ha toccato il tema del patriarcato dicendo come questo, almeno come fenomeno giuridico, sia “finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia la famiglia fondata sulla eguaglianza”, sia perché ha colto l’occasione per porre l’attenzione sul tema dell’immigrazione irregolare nella nostra Penisola e della sua correlazione con l’aumento delle violenze sessuali in Italia. Queste, le parole pronunciate dal Ministro:
“Deve essere chiaro a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale.”
Peccato, però, che i dati smentiscano queste dichiarazioni.
Il commento di Elena Cecchettin, sorella di Giulia
Non è tardato ad arrivare il commento di Elena Cecchettin, sorella di Giulia che nel corso dell’anno appena trascorso è diventata una voce importante nella lotta contro la violenza di genere, nell’ambito della quale ha denunciato e continua a denunciare il patriarcato e la “cultura dello stupro” nella società italiana, sottolineando l’importanza di affrontare le radici culturali di questa violenza.
Elena ha ricordato che Giulia è stata uccisa da un ragazzo “bianco, italiano e ‘perbene'”. Ed ha aggiunto:
“Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e a creare qualcosa di buono per il futuro? Dico solo che forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e ‘per bene’, si ascoltasse, non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro Paese ogni anno”.
Le reazioni da parte della politica
Elena non è stata la sola a criticare il videomessaggio di Valditara. Tra i politici che hanno detto la loro in merito c’è stato Riccardo Magi, segretario di +Europa. Quest’ultimo ha sottolineato come le affermazioni del Ministro dell’Istruzione siano smentite da ogni statistica. Più “dura” è stata Chiara Braga del Pd, che ha definito inaccettabili le affermazioni del Ministro e le ha definite “propaganda, la stessa della peggiore destra nel mondo”.
Anche Mara Carfagna ritiene che le statistiche dicano il contrario. E’ vero che esistono “problematiche legate a pratiche che appartengono ad alcune comunità”, “ma queste problematiche non sono alla base del fenomeno dei femminicidi e della violenza sulle donne, che affonda le sue radici nella cultura del possesso».
Cosa dicono le statistiche
Ma è vero, quindi, che le violenze sessuali in Italia sono aumentate, e che questo aumento è legato alla presenza di immigrati irregolari nella nostra penisola? I dati Istat dimostrano che non lo è. A quanto si evince da questi, nel 2023 sono state denunciate 6.231 violenze sessuali (pari, quasi, a quello delle violenze denunciate nel 2022). Tra il 2008 e il 2015 c’è stato un calo delle denunce, il cui numero è aumentato fino al 2019. Un’altra discesa si è registrata nel 2020, probabilmente per via della pandemia di Covid-19, alla quale è seguito un rialzo negli anni seguenti. Cosa dire, però, in merito alle violenze sessuali attribuibili agli stranieri? Secondo quanto riporta Pagellapolitica, nel 2022 il 42,2 per cento degli autori di violenza sessuale denunciati o arrestati dalle forze di polizia era straniero.
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