Valditara consiglia gli Istituti tecnici-professionali - Studentville

Valditara consiglia gli Istituti tecnici-professionali agli studenti che vogliono trovare subito lavoro

E' stata da poco approvata la riforma degli Istituti tecnici professionali: il Ministro dell'Istruzione li consiglia ai giovani che vogliano entrare subito nel mondo del lavoro.
Valditara consiglia gli Istituti tecnici-professionali agli studenti che vogliono trovare subito lavoro

Istituti tecnici- professionali per chi vuole trovare subito lavoro

E’ stata approvata a fine luglio la riforma che interessa gli istituti tecnico professionali. Istituti che stanno particolarmente a cuore al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara che ne ha fortemente voluto il cambiamento. E che, in occasione della Festa della Lega Romagna a Cervia, si è lasciato andare a un invito, quello di sfatare un po’ i pregiudizi che aleggiano intorno a tali scuole. Scuole che, messe a confronto con i Licei (e non solo), ne escono sempre un po’ discriminate.

Il Ministro, invece, tiene a precisare che bisogna insistere sulla scuola dei talenti: “dobbiamo essere consapevoli dei talenti che hanno i nostri ragazzi e tra questi i talenti tecnico professionali. Dobbiamo guardare con la testa rivolta all’avvenire e non con la testa rivolta all’indietro”.

La riforma degli Istituti tecnici-professionali

La riforma, già in via di sperimentazione, ha come scopo quello di rafforzare il sistema di formazione professionale terziaria. E lo fa grazie alla semplificazione della relativa governance. L’obiettivo è quello di aumentare il numero di istituti e di iscritti, ma non solo. Punta anche a risolvere il problema delle asimmetrie tra domanda e offerta di lavoro. Come? Allineando i programmi di studio degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze richiesta dal mondo del lavoro italiano, senza dimenticare quello locale.

La stessa riforma prevede percorsi di quattro anni invece di cinque, ma “progettati” in modo da garantire agli studenti le competenze e le conoscenze previste dal corso di studi. Il fatto di concentrare i programmi in 4 e non 5 anni si tramuta in un beneficio per le scuole, quello derivante dal fatto che le risorse a disposizione degli studenti restino sempre le stesse.

Il modello 4+2

La riforma introduce, tra l’altro, il modello della filiera 4+2. Cosa significa? Che il diploma di maturità viene conseguito in 4 anni e conclusi questi, vi è la possibilità di proseguire con un biennio di perfezionamento presso gli ITS Academy. Nel caso in cui così non fosse, il diploma sarà comunque equiparabile a un diploma quinquennale e permetterà, a chi lo desideri, di iscriversi all’università e proseguire con la propria formazione.

Come dichiarato dal Ministro: “Facciamo un percorso di quattro anni con programmi diversi privilegiando la qualità rispetto alla quantità prendendo spunto da esperienze europee così da consentire a studenti ben preparati di andare a lavorare o proseguire con altri due anni negli Its o iscriversi direttamente all’università e soprattutto colmiamo quel gap che ci divide dagli altri Paesi europei e accorciamo la distanza dalle imprese”. Questo si tramuta in un più veloce inserimento nel mondo del lavoro degli studenti che hanno concluso il corso di studi intrapreso 4 anni prima.

I lavori degli istituti tecnico professionali sono molto richiesti

A detta, di Valditara, “Questi lavori, quelli degli istituti tecnico professionali, sono richiestissimi.” Per questo il ministro invita gli studenti che vogliano entrare presto a far parte del mondo del lavoro, a sceglierli per la propria istruzione. Ma non solo, tra le dichiarazioni rilasciate in occasione della Festa della Lega Romagna, ha anche speso delle parole di incoraggiamento sul liceo del Made in Italy. Nonostante le poche iscrizioni (solo 375 iscritti in tutta Italia) registrate, per il ministro “è destinato a formare non le vaste masse ma degli specialisti destinati a diventare manager”. Non sembra essere preoccupato dal numero di iscritti che, sempre secondo il suo pensiero, l’anno prossimo sarà maggiore.

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Foto di Buro Millennial via Pexels

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