50000 giovani sono isolati dal mondo reale
Continuano gli sforzi da parte del Ministro dell’Istruzione nella lotta contro l’uso indiscriminato dei cellulari a scuola. E, nel farlo, mira ad intensificare le misure di controllo. Dopo solo quindici giorni dalla diffusione della una circolare ministeriale che ha imposto lo stop all’uso dei cellulari fino alla terza media, Valditara ha fatto sapere che, in Italia, almeno 50.000 giovani risultano praticamente “isolati dal mondo reale” a causa di un uso eccessivo e incontrollato dei social e del web in genere.
Si deve iniziare dalla scuola
E’ stato durante la sua partecipazione alla trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa, “Porta a porta”, che ha ammesso la necessità di dover essere realisti ma, allo stesso tempo, di non arrendersi. E’ vero, non si può imporre che gli smartphone vengano totalmente banditi dalla vita dei più giovani – probabilmente è impensabile fare in modo che non li usino in ambito familiare – ma è importante iniziare a porre dei limiti a partire dalle scuole.
Bisogna evitare di arrivare al punto che i ragazzi, immersi come sono in questa realtà digitale “parallela”, fatichino a partecipare alla vita sociale o anche solo a frequentare le lezioni.
L’appello ai genitori
Secondo Valditara, il divieto di utilizzo degli smartphone in classe, alle elementari e alle medie, ha raccolto reazioni positive. Secondo il Ministro anche gli studenti hanno accolto di buon grado la notizia perché si sono resi conto del fatto che si tratti di una decisione adottata nel loro interesse. L’introduzione di questa nuova disposizione è stata anche l’occasione per aprire un confronto con i genitori, che hanno capito quali sono i rischi ai quali vanno incontro i propri figli.
In concomitanza con l’approvazione delle nuove linee guida sull’educazione civica, il ministro ha sottolineato il fatto che punterà a far insegnare nelle scuole anche “i pericoli dei device e l’uso corretto dei dispositivi informatici”.
E, a proposito del ruolo dei genitori, durante la trasmissione ha lanciato un appello proprio a questi:
“Siccome ormai la scienza è abbastanza univoca, il cellulare soprattutto per i ragazzi più giovani, per i bambini, fa male, torniamo ad abituarci ad avere relazioni positive, belle immediate, dirette con i nostri figli. Quando un genitore mette a letto il proprio figlio non gli dia in mano un cellulare, gli racconti, gli legga una bella storia perché anche in questo modo si abitua il ragazzo alla fantasia”.
Un momento di disintossicazione dai cellulari a scuola
Sempre durante il suo intervento, Valditara ha posto l’accento sull’importanza di creare, a scuola, momenti di “disintossicazione dal cellulare”. Secondo il ministro, la ricreazione sta diventando sempre più un momento di isolamento. Una pausa dalle lezioni durante la quale gli studenti comunicano tramite WhatsApp anziché interagire faccia a faccia. La scuola, invece, dovrebbe favorire il contatto umano diretto, come il semplice guardarsi negli occhi.
Il divieto potrebbe estendersi nelle scuole dell’UE
Infine, ha confidato di aver ricevuto consensi da parte della ministra dell’istruzione di Cipro riguardo la sua decisione di vietare i cellulari nelle scuole. Tanto che, insieme, hanno ipotizzato di preparare presto un documento da presentare a tutti i ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea sul tema. Chissà che, considerato come già alcuni stati siano sulla stessa lunghezza d’onda, non si raggiunga il perseguimento di un’unica linea comune.
Leggi anche:
- Tre giorni senza cellulare: l’iniziativa in una scuola delle Marche
- Scuola, Valditara: “Stop ai cellulari fino in 3° media”
- Divieto smartphone a scuola per gli studenti: anno scolastico 2024-2025 partito senza i cellulari
Foto apertura di RDNE Stock project via Pexels