Vendere tortellini per pagarsi un viaggio in Finlandia: l'iniziativa degli alunni di una scuola bolognese - Studentville

Vendere tortellini per pagarsi un viaggio in Finlandia: l'iniziativa degli alunni di una scuola bolognese

Un gruppo di studenti di un liceo a Bologna ha pensato di vendere i tipici tortellini per pagarsi un viaggio in Finlandia. I ragazzi dichiarano: "Vogliamo conoscere un sistema scolastico diverso. In Italia ci sono alcune lacune".
Vendere tortellini per pagarsi un viaggio in Finlandia: l'iniziativa degli alunni di una scuola bolognese

Un progetto intraprendente è stato ideato da una classe di alunni di un liceo di Bologna, che hanno deciso di organizzare un’iniziativa originale. I ragazzi, con l’intento di programmare un viaggio all’estero, più specificatamente in Finlandia, hanno pensato una modalità creativa per raccogliere i fondi da destinare alla trasferta scandinava. Venderanno, infatti, i tipici tortellini bolognesi con l’obiettivo di racimolare quanto necessario.

I giovanissimi studenti, oltre a cogliere e valorizzare le specialità del luogo di nascita, hanno stabilito coscienziosamente di scoprire una nuova realtà scolastica in un altro Paese. Inoltre, i ragazzi vorrebbero realizzare un documentario per approfondire riguardo le differenze tra la scuola italiana e quella finlandese.

Anche il quotidiano Il Corriere della Sera ha scritto l’interessante progetto dei ragazzi, i quali hanno bisogno dei fondi necessari per gestire al meglio il viaggio. Gli stessi alunni hanno trovato un modo decisamente insolito, ma costruttivo, per trovare il denaro con cui pagarsi le spese, vendendo quantità di tortellini attraverso un crowdfunding. Quindi, gli studenti del liceo bolognese potranno, grazie al progetto, realizzare il loro sogno di conoscere un luogo estero diverso, soprattutto dal punto di vista scolastico.

Un’alunna della classe ha espresso in merito all’esperienza all’estero il suo pensiero:

“Consapevoli di vivere in una isola felice, grazie a metodologie di studio e ai nostri professori, abbiamo pensato di partire per la Finlandia dopo aver conosciuto una ragazza che ci ha raccontato e spiegato il sistema scolastico del suo Paese”.

Com’è organizzata la raccolta fondi per il viaggio

Gli studenti hanno attentamente organizzato la raccolta fondi, arrivando a vendere online diverse quantità di pasta. L’iniziativa sembra aver avuto sin da subito un notevole successo, poiché la settimana precedente al Natale, sono state registrate numerose prenotazioni di tortellini. I ragazzi increduli hanno dichiarato a proposito delle vendite:

“Pensavamo di vendere qualche chilo ai nostri parenti, invece già alla prima giornata siamo arrivati a 15 prenotazioni, per poi raggiungere i 50 chili. È stata un’esperienza bellissima per tutti. Ci siamo ritrovati in questa cucina noi alunni, nonni, genitori e professori. Tante generazioni insieme a preparare tortellini”.

Per ora, le vendite hanno coperto il 40% del costo totale per organizzare il viaggio in Finlandia.

Le motivazioni dell’esperienza all’estero

Dopo essersi confrontati con l’esperienza di una ragazza finlandese, la quale ha raccontato in modo appassionato la sua realtà scolastica, gli studenti bolognesi sono rimasti estasiati dalla testimonianza. Inoltre, dopo questa esperienza i ragazzi dell’istituto superiore hanno seriamente riflettuto su alcune differenze didattiche che caratterizzano la scuola italiana da quella finlandese. Uno studente ha comunicato al quotidiano riguardo alcune “divergenze” scolastiche tra Italia e Finlandia:

“Ci siamo resi conto delle lacune che ci sono nel nostro Paese. Da parte nostra vorremmo rendere la scuola un luogo dove si possa vivere ed esprimersi nella libertà di approfondimento di contenuti, ma anche affrontando temi legati alla vita di tutti i giorni. Vogliamo capire il sistema scolastico finlandese e ciò che ci gira attorno. Com’è la vita quotidiana a scuola ma anche quella al di fuori delle mura scolastiche. Il rapporto tra alunni e professori e quello tra alunni e genitori”.

Secondo molteplici testimonianze, la scuola finlandese sembrerebbe valorizzare maggiormente la libertà degli studenti e il rapporto umano tra genitori e professori, rispetto al sistema scolastico italiano. Infatti, lo scorso anno è emerso un fatto di cronaca in Sicilia: la famiglia finlandese Mattson ha deciso di allontanare da scuola i propri figli, poiché in disaccordo con il sistema didattico italiano.

Chissà se anche gli studenti di Bologna, dopo questa costruttiva esperienza in Finlandia, potranno constatare che gli istituti scolastici finlandesi siano più organizzati e meglio gestiti rispetto a quelli italiani.

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