VESTIRSI PER UN COLLOQUIO DI LAVORO: COME NON PRESENTARSI
Va ben tenuto a mente quali sono i criteri per scegliere l’abbigliamento adatto a un colloquio di lavoro ma così come esistono molti impieghi diversi esistono anche datori di lavoro diversi e quindi un certo margine di flessibilità nella scelta del vestito ce l’avete… Purché evitiate gli errori che seguono! Ecco dunque come vestirsi per un colloquio di lavoro ed evitare di sbagliare abbigliamento!
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ABBIGLIAMENTO COLLOQUIO DI LAVORO: L’UOMO INVISIBILE
Fate in modo di non sembrare un abito vuoto che cammina. Le grandi marche, la moda molto colorata, gli strappi visti sulle passarelle lasciateli a casa. A meno che non stiate andando a lavorare da Cavalli vestirsi dimostrando di avere addosso 1500 euro di abiti è una pessima idea.
COME VESTIRSI PER UN COLLOQUIO DI LAVORO: LA TIMIDA E L’ARROGANTE
Ragazze: non siate timide, non nascondetevi dietro la lunghezza delle vostre gambe o la taglia del reggiseno, mostrate invece i lati del vostro carattere che fanno sí che le persone vi apprezzino! Ricordate che il giudizio su di voi spesso e volentieri verrá in qualche modo sessualizzato (“quella é piú bella” o “quella è piú magra” sono commenti che si sentono anche quando il posto di lavoro in questione non ha nulla a che vedere con l’aspetto fisico del candidato) e se pensate di guadagnare sulle altre candidate perchè avete una scollatura piú ampia sappiate che questo condizionerá la vostra posizione all’interno del luogo di lavoro in un secondo momento. Ragazzi: dimostrate di sapere che non siete piú ragazzini, non importa se la vostra mamma vi dice che andate benissimo cosí come siete! Sedetevi al colloquio in maniera composta, badate di avere dei pantaloni il cui cavallo non si trovi tra le ginocchia e attenzione a come parlate: un comportamento opposto darebbe la sensazione all’esaminatore di avere a che fare con un arrogante e voi questo non lo volete.
LOOK COLLOQUIO DI LAVORO: NON AFFATICATE LA VISTA VOSTRA E ALTRUI
Ci auguriamo che l’esaminatore esca dalla stanza dopo il colloquio con noi ricordandosi la nostra faccia, la nostra dialettica, le nostre conoscenze. Non la nostra felpa giallo limone. Non le borchie sui jeans. Non le paillettes fucsia sulla camicetta o l’enorme scritta sulla t-shirt. Per colpire l’altro non dovrete essere appariscenti.
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Foto: Il diavolo veste Prada, courtesy of 20th Century Fox