La storia di una città e il carattere dei suoi abitanti si possono leggere nella sua posizione geografica, nel dedalo delle sue vie, nel suo modo di aprirsi alle influenze esterne. Una città è come un organismo vivente, con i suoi momenti di sviluppo e di declino. In ogni caso, rimane sempre determinante la sua collocazione geografica. E Morbegno si è venuta a trovare proprio su un importante nodo di comunicazione tra la valle del Po e i Paesi del Nordeuropa. Il “turista per caso”, frettoloso e distratto, è forse convinto di essere capitato nel solito paesino anonimo e insignificante.
Chiese che una fede semplice e profonda hanno arricchito di tesori d’arte, palazzi che racchiudono magnifici saloni, balconcini in ferro battuto che decorano le facciate come fantastici ricami, angoli suggestivi che evocano il tempo perduto.
Questa è Morbegno.
Via Malaguccini, via san Marco, via e vicolo Ninguarda, via Malacrida, via Giuseppe Romegialli, via Gian Pietro Romegialli, via Ospital vecchio: stradine strette che solcano un tessuto compatto di edifici alti e secolari. Percorsi ancor oggi ricchi di suggestioni che, tuttavia, possono essere colte solo da un vero viaggiatore. Da chi sa riconoscere le testimonianze di un passato ricco di vicende significative, anche attraverso tracce che il tempo ha reso sottili. E’ nel centro storico che si avverte quel sottile fascino che viene dalle cose vecchie quando riescono a parlare alla nostra anima.
Morbegno è situato 262 m. sopra il livello del mare allo sbocco della val Gerla, e dista da Sondrio 25 km.
Conta 10.940 abitanti; la sua economia presenta un carattere industriale e conserva tradizioni commerciali e manifatturiere.
Cenni storici
E’l’età dei comuni (non prima del XIII secolo) quella a cui si può far risalire l’origine del primo nucleo abitato di Morbegno, là dove sbocca la valle del Bitto, alle Seriole.
Da allora, il percorso secolare della storia di Morbegno non si discosta da quello dell’intera Valtellina:
– XIV e XV secolo: Morbegno è sotto il dominio dei milanesi (Visconti e Sforza);
– 1499-1512: sono gli anni della dominazione francese, in seguito alla conquista del ducato di Milano da parte di Luigi XII;
– 1512-1797: Morbegno, per tre secoli, è governata dalle Tre Leghe (oggi canton Grigioni);
– 1797: Morbegno entra a far parte della Cisalpina (Dipartimento dell’Adda), con decreto di Napoleone;
– 19 marzo 1815: il Congresso di Vienna stabilisce che la Valtellina (quindi anche Morbegno) e i due contadi di Bormio e Chiavenna entrino a far parte del Regno Lombardo-Veneto;
– nel giugno del 1859, con l’arrivo di Garibaldi, Morbegno entra a far parte del Regno di Sardegna, che nel 1861 diventerà Regno d’Italia.
-Nel 1952 ci fu l’apertura della strada Priula meglio conosciuta con il nome di “via del sale”, che raggiungeva il Bergamasco e quindi le Terre della Serenissima.
Con l’ampliarsi degli scambi culturali con altri paesi lombardi, a Morbegno arrivarono tanti nuovi mestieri che contribuirono a dare vitalità alle arti del borgo.
Da non perdere
Ad Ottobre si svolge la Sagra del Bitto; è la mostra del tipico formaggio locale e dei prodotti della montagna lombarda.
In piazza San Giovanni si trova la bellissima facciata della collegiata di San Giovanni Battista. La chiesa è di origine cinquecentesca, ma è stata rifatta in forme barocche.
All’interno troviamo i dipinti e gli affreschi di Pietro Ligari. In piazza III Novembre, oltre il torrente Bitto, si trova palazzo Gualteroni di origine settecentesca ed ospita il Museo Civico di storia naturale valtellinese.
In quest’ultimo sono conservati reperti fossili e raccolte di minerali e insetti dell’ambiente alpino.
In via Malacrida sorge palazzo Malacrida con interni caratterizzati da affreschi settecenteschi.
Da piazza San Giovanni si raggiunge la chiesa di San Antonio, sorta nel XV secolo, ma ricostruita nel ‘500. Ai margini orientali dell’abitato si trova il Santuario dell’Assunta del secolo XV-XVI.