Il 9 novembre del 1989 è la data che segna ufficialmente la caduta del Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, costruito nel 1961 per separare Berlino Est – meglio conosciuta come DDR, in mano ai Sovietici – da Berlino Ovest, statunitense.
Oggi non è rimasto molto del Muro, che venne ufficialmente abbattuto il 3 giugno del 1990. Dei 161 chilometri restano però 6 punti lasciati appositamente in piedi come monumento storico.
Il pezzo più lungo è East Side Galley, una galleria d’arte a cielo aperto lunga 1,3 chilometri. Si trova a Muhlenstrasse ed è un susseguirsi di murales di artisti, famosi e non, che nel 1990 giunsero a Berlino da 21 paesi per realizzarla. Tra questi, il murales di una Trabant bianca che sfonda il muro o quello dove Erich Honecker bacia sulla bocca il segretario del PCUS Leonid Brežnev.
In Bernauerstrasse troviamo un altro pezzo di Muro, lungo 300 metri e con una particolarità: la parte è racchiusa da due parti metalliche, due placche in acciaio – opera dell’architetto Sven Kohlhoff – che creano un effetto ottico, facendo sembrare il muro lunghissimo.
Tra la Topographie des Terrors e il Bundesfinanzministerium, in Niederkirchnerstrasse, troviamo un’altra parte di Muro originale, oltre ai resti delle stazioni, i tunnel costruiti per fuggire e il Centro di Documentazione del Muro.
A Mauerpark, frequentatissimo parco di Berlino, si trovano altri resti originali del muri, chiamato Hinterlandmauer e corrispondente al Muro che vedevano i berlinesi dell’est, da non confondere con il Betonmauer, ovvero il Muro che dava sull’ovest.
Anche nel cimitero di Invalidenfriedhof si trovano resti del Muro, così come lungo la Porta di Brandeburgo, punto storico del Muro.
Nel 2006 è stata realizzata la Pista del Muro di Berlino, percorso ciclabile costuita per circa 160 chilometri tutto attorno a quella che allora era la parte Ovest della città. Durante il percorso si trovano carte panoramiche e steli informative che raccontano la storia della città e la costruzione e caduta del Muro.