Non è possibile registrare video a scuola durante le lezioni: la regola
In un epoca in cui la tecnologia e il digitale “la fanno da padroni”, a scuola non sono previste registrazioni di lezioni oppure di momenti quotidiani con i personali telefoni cellulari. Inoltre, la regola generale imposta dalla Legge italiana vieta assolutamente di postare sui social qualsiasi foto o video inerente alla vita a scuola di tutti i giorni.
Il caso di Pomezia
Ebbene, in alcune circostanze molti studenti definiti “superficiali” e non curanti delle regole, infrangono le normative previste sia dalla Legge, sia dagli istituti scolastici.
Ciò è accaduto a Pomezia, in una scuola dove una studentessa ha postato sui social un video in cui riprendeva un momento scolastico all’interno della struttura. Il fatto, accaduto durante le prime settimane del mese di ottobre 2024, è stato preso in considerazione attentamente dal Consiglio di Classe dell’istituto. Infatti, i docenti hanno organizzato una riunione per determinare le conseguenze disciplinari e “legali” della ragazza. L’alunna dovrà tenere in considerazione una serie di provvedimenti per il gesto compiuto.
L’accaduto, però, sembra non terminare qui: il padre della studentessa, non contento dell’esito del Consiglio di Classe, ha aggredito verbalmente con toni accesi sia il dirigente scolastico, sia i professori, durante una convocazione.
Dopo questo incontro, la scuola ha chiamato subito i Carabinieri per calmare l’uomo e gestire la situazione nel modo migliore possibile, senza peggiorare il contesto. Gli stessi Carabinieri hanno in seguito comunicato un’informativa di reato alla Procura.
Che cosa prevede la Legge?
La regola di non poter produrre video personali a scuola e pubblicarli sulle piattaforme digitali è confermata con la normativa italiana nel D.Lgs. 101/2018. Secondo questa norma, si andrebbe a infrangere il diritto alla privacy, secondo il regolamento GDPR UE 679/16. Inoltre, se un alunno postasse video ritenuti “inopportuni” durante le lezioni in istituto scolastico, andrebbe a violare la Legge 71 del 2017, redatta per limitare e vietare i casi di cyberbullismo.
Recentemente la Corte di Cassazione, secondo l’ordinanza del 5 maggio 2022 n.14270, ha ribadito la regola confermando definitivamente il divieto di registrare lezioni, momenti o contesti durante le ore a scuola. Naturalmente, devono essere i docenti i primi a far rispettare la norma. Registrare i video è possibile, però, solo in casi “eccezionali” e accettati dagli stessi insegnanti, rispettando i regolamenti degli istituti.
Infine, c’è un’altra Legge importante da seguire secondo il Codice Penale (art. 179 bis e l’art. 179 ter CP) e prevede:
“Chiunque, senza l’assenso degli altri interlocutori, ascolta, con un apparecchio d’intercettazione, o registra, su un supporto del suono, una conversazione non pubblica cui partecipi o non, viola il Codice Penale”.
Quindi, se un alunno dovesse prendere la decisione di postare una lezione o una scena registrata a scuola, ricorrerebbe per Legge a notevoli sanzioni sia disciplinari, sia “penali”.