Video shock al liceo Federico Caffè di Roma: in piedi su banchi e sedie per il saluto romano al professore - Studentville

Video shock al liceo Federico Caffè di Roma: in piedi su banchi e sedie per il saluto romano al professore

Condanne da più parti e aspre polemiche per il gesto degli studenti. Si indaga anche sul ruolo del professore, che sembra rimanere impassibile davanti alla scena.
Video shock al liceo Federico Caffè di Roma: in piedi su banchi e sedie per il saluto romano al professore

Negli ultimi giorni il Federico Caffè, noto liceo romano del quartiere di Monteverde, è al centro dell’attenzione per un video diventato virale, prima su diverse chat frequentate dagli studenti romani e poi anche nel web. Girato in una delle aule dell’istituto, il filmato è stato oggetto di aspre polemiche e indignazione in quanto vede gli studenti, alcuni in piedi sulle sedie o sui banchi, compiere il saluto romano davanti a un professore che sembra non intervenire per fermare il fatto. Molte le domande sul ruolo del docente e sulla condotta degli studenti.

La scena ripresa con lo smartphone

Nel video diventato virale si vedono gli studenti di una classe quarta che tentano di assumere atteggiamenti marziali, alzando il braccio destro e compiendo il saluto romano davanti a un professore che resta impassibile e sembra accettare senza problemi la situazione. Il filmato è stato ripreso da un altro studente con lo smartphone ed è stato oggetto di reazioni preoccupate e indignate fin da subito.

La reazioni all’accaduto

Il preside del Federico Caffè, Vincenzo Colucci, ha preso prontamente provvedimenti convocando un consiglio di classe straordinario per discutere l’accaduto e adottare eventuali provvedimenti disciplinari. La reazione del dirigente scolastico è stata di sorpresa e preoccupazione.

L’indignazione si è estesa anche al consigliere dem e delegato del sindaco alle Politiche giovanili, Lorenzo Marinone, che ha condannato fermamente il gesto, legato a una delle pagine più oscure della storia italiana: “In attesa delle necessarie verifiche e dei conseguenti provvedimenti che auspichiamo esemplari, esprimiamo la più ferma condanna nei confronti di un gesto che accompagnò una delle pagine più buie della nostra Storia, la dittatura fascista. Con quel saluto si rispondeva a ordini di violenza, furono commessi omicidi politici, fu calpestata ogni libertà, condotte guerre e causate morti, troppe morti, molte delle quali nella nostra città e tra i nostri concittadini.”

Il ruolo del docente e le polemiche

Una delle questioni cruciali, che al momento non sembra ancora essere stata chiarita, è il ruolo del docente nella sceneggiata degli studenti. Gianfranco Scalabrini, il professore coinvolto, ha 67 anni ed è ormai prossimo alla pensione; ha sostenuto che si trattasse di una bravata folkloristica ma il preside la pensa diversamente e ha preso provvedimenti immediati. In un’intervista rilasciata a La Repubblica il docente cerca di tirarsi fuori dal caso: “Il preside mi ha chiuso in una stanza senza farmi chiamare il mio avvocato e mi ha accusato di cose mostruose che non erano vere. Poi, siccome mi hanno dato del fascista, ho fatto una Pec, perché mi ritenevo offeso, e gli ho detto che come, forma di protesta civile, sarei andato in camicia nera tutti i giorni. Io entravo in classe e i ragazzi facevano così, ma lo facevano anche prima. Era una cosa folkloristica. Sono ragazzi con disagi, esprimevano la loro ribellione a questo sistema. Il preside ha compiuto un abuso nei miei confronti. Io fascista? Sono amico di brigatisti rossi e di Prima Linea. Sono un militante monarchico e conoscevo Umberto d’Aosta. Col fascismo non c’entro”.

Le preoccupazioni legate al video

Il saluto romano al liceo Federico Caffè è solo l’ultimo di una lunga serie: prima di questo, basta ricordare i saluti romani avvistati agli esami di maturità 2023 e in molte altre occasioni, anche accompagnati da canti di rito come “Faccetta nera”. Il video girato all’istituto di Roma ha scatenato un ampio dibattito sui social media e nelle comunità online, evidenziando la crescente preoccupazione riguardo a gesti che sembrano goliardici ma che in realtà richiamano una parte da dimenticare del passato del nostro Paese.

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