Un altro episodio di molestie, seppur virtuali, quello imputato ad un professore di 33 anni nei confronti di una delle sue alunne, una studentessa sedicenne. Siamo a Roma, nel liceo classico Pilo Albertelli dell’Esquilino. Qui, a pochi giorni dall’uscita delle pagelle lo scorso giugno, l’uomo aveva cercato di attaccare bottone sul web avviando una chat poco appropriata con la scusa di avere notizie di una festa alla quale la ragazza aveva partecipato. Quindi l’avrebbe invitata a vedere una mostra, e perfino a bere una birra insieme.
Le avances di un prof alla studentessa 16enne
Il confine tra un rapporto “didattico” e uno di tipo confidenziale – poco appropriato tra un docente ed i suoi studenti – non dovrebbe essere oltrepassato. Ma in questo caso il professore è andato ben oltre. Come hanno spiegato le famiglie, che hanno voluto denunciare quanto accaduto a La Repubblica portando a dimostrazione di quanto fosse accaduto uno screenshot della chat incriminata intercorsa tra il prof e la ragazza:
“Un conto sono le chat di classe, utilizzate per scopi didattici, un altro è utilizzare i social e i servizi di messaggistica istantanea per parlare privatamente con gli studenti e le studentesse di tutto ciò che non è attinente alla scuola.”
Come si sono svolti i fatti? Ad inizio dello scorso giugno il docente, in prossimità di un suo trasferimento in un’altra scuola, contatta la ragazza con la scusa di chiederle come fosse andata la festa alla quale quest’ultima e delle sue amiche avevano partecipato. Quindi le chiede se “avesse rimorchiato”. Infine, le dà il suo numero di cellulare e le dice di dargli pure del tu. La ragazza dapprima si mostra titubante, non ce la fa gli dice, ma lui, pur di annullare la distanza tra il suo ruolo di professore e quello di alunna, insiste. Alla fine lei riesce, ma ammette di essersi dovuta sforzare.
“Vieni a bere una birra con me”
Non si sarebbe limitato a questo, il professore, che avrebbe perfino invitato la minorenne a bere un alcolico con lui – “Dai, quando finisci, birra subito”, avrebbe scritto – ha poi continuato invitandola ad una mostra, dapprima insieme alle altre compagne di classe poi, appreso che queste fossero in partenza per le vacanze, avrebbe ridotto l’invito solo a lei. In tutto questo la ragazza si è mostrata imbarazzata nelle risposte. Anche quando il professore si è offerto di riaccompagnarla a casa in macchina.
Interrogato sul fatto, il docente ha detto di non ricordare affatto di aver scritto quei messaggi. Nonostante siano passati solo 5 mesi. Oggi insegna sempre a Roma, ma in un altro liceo. Ovviamente le famiglie delle studentesse chiedono che questo episodio possa essere la “scusa” per regolamentare, una volta per tutte, il comportamento adeguato da mantenere con gli studenti da parte dei loro professori. Magari con l’adozione un codice interno di comportamento chiaro, affinché studenti e famiglie si sentano tutelati.
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